Caso Ginepro: lunedì al Tartara di Casale l'incontro con i condomini
L'assemblea è convocata alle 18. La commissione Controllo e Garanzia sarà invece il giorno dopo in Comune
L'esponente dem punta il dito sulle responsabilità del Comune e delle aziende
CASALE – È il turno del consigliere dem Fabio Lavagno per intervenire sul ‘caso Ginepro‘, con centinaia di casalesi alle prese con bollette che, teoricamente pagate, dovranno essere nuovamente sborsate.
«Ormai di questa Amministrazione non ci stupisce più nulla. Figuriamoci l’adunata plebiscitaria dei condomini amministrati da Ginepro lunedì prossimo (al Salone Tartara è stata indetta un assemblea nda). Convocati senza che nella comunicazione sia esplicitato il tema della convocazione. Forse l’estensore della convocazione avrà pensato che il tema fosse tanto chiaro ed evidente (e così doloroso per i convocati) da non essere nemmeno esplicitato. E cosa dirà il Sindaco, spalleggiato dai presidenti delle aziende, a questi condomini beffati? Chiarirà, più che l’entità del bubbone, il perché questo è scoppiato solo ora? Perché sarebbe interessante capire come il bubbone è andato formandosi, come si è gonfiato, come probabilmente è stato ignorato fino a questo triste epilogo».
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L'assemblea è convocata alle 18. La commissione Controllo e Garanzia sarà invece il giorno dopo in Comune
Prosegue il consigliere comunale: «Possibile che non ci fossero sentori di quanto stava accadendo e che aziende da qualche milione di fatturato non abbiano strumenti di sorveglianza per evitare che situazioni simili arrivino al collasso? E poi in un anno come questo, in cui le preoccupazioni per le bollette erano già sufficientemente alte. Eh già in un anno come questo… non è a settembre che il sindaco ha incontrato aziende e amministratori di condominio per fare una sorta di piano di battaglia per l’inverno? Vero che il tema principale era il gas, e ora il bubbone sembra riguardare principalmente l’acqua, ma possibile che sei mesi fa non vi fossero già dei sentori? E se non c’erano chi e perché non ha vigilato in questi mesi? Onestamente è difficile immaginare un finale positivo di questa vicenda. I vertici delle aziende cosa proporranno, se non quello che si fa già abitualmente, cioè delle rateizzazioni? Non resta che pretendere la massima trasparenza dalle aziende e l’immediata emersione, qualora siano presenti, di situazioni analoghe prima che altri bubboni scoppino. È evidente che il comune e tanto meno l’Amministrazione possa entrare in un rapporto civilistico che aziende fornitrici di servizi hanno nei confronti di utenti, ma ha tutta la facoltà e il dovere nei confronti di queste aziende, che sono pubbliche, di dare indirizzi chiari e precisi e soprattutto di applicare funzioni di controllo adeguate. Il livello di controllo sulle varie fasi da parte di queste aziende, per come è previsto dalle normative e dagli statuti è quasi parossistico, allora o questi controlli avvengono e si applicano con debita sorveglianza e responsabilità oppure facciamo prima a dirci che sono adempimenti formali burocratici e non sostanziali».
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