Biometano: è la svolta? Provincia e Comune compatti sul «No politico»
Ieri il vertice in Provincia ad Alessandria
Le parole di Marco Bissacco e Daniele Boccardi
VALENZA – Mentre la questione biometano registra, a Valenza, il comune fronte politico tra amministrazione e Provincia, indirizzate al ‘No politico’, in attesa del verdetto della conferenza di servizi provinciale, c’è l’intervento del nuovo gruppo consiliare ‘Prima Valenza‘ dei fuoriusciti dalla Lega Marco Bissacco e Daniele Boccardi.
«L’iter del progetto, relativo all’insediamento di un biodigestore nel nostro Comune, ha visto, con la costituzione del comitato No biogas , una decisa involuzione consequenziale alle numerose considerazioni poste in essere che un’amministrazione responsabile e seria non poteva esimersi dal considerare nel valutare la fattibilità del progetto e che, con spirito democratico, ha adottato tutti gli strumenti utili per migliorare quella che è stata in fase iniziale una comunicazione carente» spiegano i due consiglieri.
Biometano: è la svolta? Provincia e Comune compatti sul «No politico»
Ieri il vertice in Provincia ad Alessandria
C’è un attacco al Pd: «Dunque secondo la sinistra ascoltare le istanze cittadine, valutare un cambio di direzione seguendo quelle che sono modalità consone di un percorso amministrativo, significa non dare un servizio utile alla città? Ci chiediamo che cosa sia strumentale e cosa conti davvero per il Partito Democratico, agire e prendere una posizione unitaria oppure cavalcare la battaglia “no bio gas “dimenticando che dal 2018 erano a conoscenza del progetto e che per 2 anni hanno custodito segretamente in un cassetto? Sarebbe stato interessante sapere come sarebbe andata a parti inverse con una maggioranza di sinistra che mai ha condiviso temi di rilevanza ed interesse pubblico, vedi Casa della Salute, e che ha fatto di palazzo Pellizzari una roccaforte inespugnabile, salvo poi perdere le elezioni. Guardarsi indietro a volte serve per scegliere se tornare ai tempi bui della giunta Barbero, con la speranza che il nuovo segretario dia un segnale diverso, oppure continuare a respirare aria di democrazia che sicuramente costa fatica ma che, aprendo al confronto, non può che essere salutare per la comunità».