Alessandria, il solito punto che serve a poco
In vantaggio con Martignago, nella prima metà della ripresa subisce la pressione della Fermana (1-1). Preoccupa Cori
Al triplice fischio, per la prima volta, la Nord non applaude la squadra
ALESSANDRIA – Non solo 2 punti sopra il penultimo posto. Anche solo 3 dall’ultimo. Perché dietro continuano a vincere, Imolese e anche Montevarchi (in dieci a Pesaro) e la graduatoria si compatta sul fondo, quel margine che sembrava enorme solo due settimane fa adesso è risicato.
Non consoli il fatto che, per effetto della differenza reti, l’Alessandria è quartultima e la Vis Pesaro, con gli stessi punti, è terzultima. Resta una classifica deficitaria e allarmante, resta l’incapacità di tenere un risultato e, come dice Riccardo Martignago, “è più una questione di testa che di gambe“. Proprio per questo c’è da essere più preoccupati, perché la corsa si sistema, per la testa è molto più difficile.
Alessandria, il solito punto che serve a poco
In vantaggio con Martignago, nella prima metà della ripresa subisce la pressione della Fermana (1-1). Preoccupa Cori
Anche per questo atteggiamento, per i gol regalati, per i troppi limiti individuali e di squadra, per la prima volta, nelle ultime due stagioni, la Nord non ha applaudito al triplice fischio. Novanta minuti di tifo, ma alla fine, quando la squadra si è avvicinata, dagli spalti è arrivato un messaggio diverso e molto chiaro. Più che una contestazione, è un credito di fiducia che si è ormai esaurito, come anche le giustificazioni.
Eppure Maurizio Lauro sostiene che “davvero non si può chiedere alla squadra di giocare meglio di come ha fatto oggi, soprattutto nel primo tempo. Che dovevamo chiudere almeno sul 2-0 per le occasioni create. E, invece, ci troviamo, un’altra volta, a piangerci addosso, per il pareggio regalato. C’è sempre un errore, una distrazione, una leggerezza, che paghiamo tantissimo. Gol come quello dell’1-1 non si possono subire“.
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E l’Alessandria continua quasi solo a segnare da palla inattiva. “E’ un paradosso – aggiunge il tecnico – per quanto abbiamo creato”. Ma è così. Anzi, più che un paradosso, è un limite evidente e dannoso: chi non segna ha torto, chi aiuta gli altri a segnare ancora di più.
A complicare la situazione, di due prime punte l’Alessandria rischia di partire per Siena senza averne neppure una. Preoccupano, molto, le condizioni di Cori che, al 37′ del primo tempo, si è fermato nella corsa ed è caduto a terra.
Cambio obbligato, il primo di due in pochi minuti, soprattutto indicazioni che allarmano e che arrivano dal diretto interessato. “Sacha ci ha detto di aver sentito una fitta all’altezza del ginocchio – racconta Martignago – Lui è il primo a non avere sensazioni positive, speriamo che sia smentito“. Si saprà fra 48/72 ore, “salterà qualche gara, vedremo quante. Spero non molte”, aggiunge Lauro. Che si augura di avere almeno i due ko oggi per febbre, Sylla e Lamesta. Altrimenti l’attacco rischia di non avere neppure un riferimento. Già fa fatica, cronica, da inizio stagione, così sarebbe davvero gravissimo.