Tragedia di Cantalupo: Vincenzo Parisi non ce l'ha fatta
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La sorella di Lorenzo Vancheri, il 21enne morto nello schianto, ha sporto denuncia
ALESSANDRIA – «Mi è bastato leggere su internet dell’incidente, quella domenica poco dopo le 8, per capire che su quell’auto c’era anche mio fratello. Come ho visto 21 anni, il cuore mi ha parlato subito, e si è spento. Lollo abitava in corso Borsalino, avevo la seconda chiave. Sono corsa a casa sua, la mandata era libera. In casa non c’era. E ho capito. Ho raggiunto mia mamma, ero in preda alla disperazione».
Desiree Vancheri è la sorella di Lorenzo, uno dei ragazzi morti nell’incidente avvenuto al passaggio a livello di Cantalupo nella notte dell’11 dicembre 2022. È una ragazza dai grandi occhi azzurri e dai capelli ricci che le incorniciano il bel volto. Sorride spesso mentre parla di lui, proprio come se fosse ancora accanto a lei. Ripercorre i drammatici minuti in cui il presentimento si faceva sempre più stringente, fino a quando i Carabinieri sono arrivati a casa e hanno spento quel barlume di speranza che non voleva andarsene.
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Ripercorre quelle ore e le sue mani si stringono al petto come per frenare un dolore che non passerà. Era un rapporto simbiotico quello tra i due ragazzi, qualcosa di così profondo che ora la spinge a cercare risposte, a voler sapere cosa successe sull’auto. Perché il suo Lorenzo non ne voleva sapere di andare veloce in macchina. Neppure quando era con lei, che proprio il giorno precedente lo aveva accompagnato al circolo Nuova Gandini e si erano scambiati un simpatico battibecco: «Vai piano, non correre – mi aveva detto – Lorenzo, sto andando ai 50 all’ora, non ti fidi di tua sorella?».
Ed è sempre in nome di quell’amore che Desiree vuole capire dove siano finiti alcuni effetti personali del ragazzo. «Mi hanno riconsegnato solo il cellulare e il porta tessere. Ma so per certo che quella notte aveva dei soldi e una collana d’oro a cui era molto affezionato – racconta – Aveva risparmiato per mesi, facendo straordinari per poterla comprare. Non se ne separava mai. È un ricordo importante per me e la vorrei riavere».
Desiree Vancheri ha presentato un esposto alle forze dell’ordine e una segnalazione è stata consegnata in Procura.
«Lorenzo – continua – custodiva gelosamente una banconota da duecento euro che gli aveva regalato nostro padre due anni fa. E tra i suoi effetti non c’era».
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Quello di Desiree è un accorato appello, affinché al già grande dolore non si aggiunga un altro dispiacere, e si batterà per riavere la collana. «Per me è tutto come prima – spiega con fermezza – per lui vado contro il mondo intero. Io ero la sua pupilla, lui la mia spalla». Rilegge spesso i messaggi di suo fratello, uno su tutti: «Desiree, tu sei un cuore bianco. Pensi troppo a tutti noi e mai a te. Fino alla morte io sarò al tuo fianco».
Una morte arrivata troppo presto per Lorenzo, ma quel ragazzo dal volto scanzonato e simpatico vive ancora lì, nel «cuore bianco» di sua sorella. Ora, la giovane si aspetta che il monile torni alla sua famiglia, «perché è un ricordo di Lorenzo, qualcosa di più di un semplice oggetto».
Intanto, sulle indagini per chiarire cos’è accaduto quella notte e nei giorni successivi ci sono novità. I particolari nei servizi pubblicati sul giornale in edicola.