Novi, Cit dichiarato fallito. I sindacati: «Una doccia fredda»
L'azienda di trasporto pubblico locale sembrava fuori pericolo dopo l'ingresso di un socio privato. Ieri la decisione del tribunale
Il piano per il rilancio dell'azienda di trasporto pubblico di Novi Ligure avrebbe iniziato a fare acqua fin da subito
NOVI LIGURE — Il tribunale di Alessandria ha depositato le motivazioni che hanno portato a revocare il concordato e a decretare il fallimento del Cit, l’azienda di trasporto pubblico locale di Novi Ligure
Il concordato in continuità, a cui il tribunale aveva dato l’ok, si basava sulla prosecuzione dell’attività d’impresa resa possibile dall’ingresso del nuovo socio, la Trotta Bus Service. Secondo il piano, l’ingresso in società di Trotta avrebbe portato una riduzione del 17 per cento del costo del personale, attraverso contrattazioni sindacali che Trotta intendeva avviare. Peccato che il costo del lavoro non si sia abbassato ma anzi sia aumentato.
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Per quanto riguarda il parco mezzi, Trotta si era impegnata a concedere in locazione al Cit nuovi autobus (dieci nel 2022), a un canone di favore. Successivamente era prevista la sostituzione dell’intera flotta aziendale. I costi di manutenzione inoltre sarebbero scesi, perché il servizio sarebbe stato eseguito dal personale di Trotta, anziché appaltato. Ma di autobus ne sono arrivati solo cinque, con un contratto di locazione di durata limitata e con costi di manutenzione straordinaria a carico di Cit. Infine, la gara pubblica per l’acquisto di nuovi bus, che avrebbe permesso al Cit di beneficiare di un importante contributo regionale, non è stata portata a termine perché la società non è riuscita a prestare la necessaria garanzia economica.
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Ancora più grave è la questione del Movicentro, cioè il parcheggio interrato presso la stazione ferroviaria di Novi. Il Comune ha fatto sapere che potrebbe revocare la concessione al Cit, ma il ramo parcheggi aveva una rilevanza non secondaria nel piano di rilancio, visto che avrebbe dovuto contribuire per circa 270 mila euro all’anno. Non è chiaro se la “minaccia” del Comune di Novi sia fondata, ma il tribunale l’ha valutata come un ulteriore elemento della scarsa solidità della società di trasporto. Nella gara di vendita che si è aggiudicata Bus Company pochi giorni fa, non a caso il Movicentro è stato escluso dal bando.
E che il piano per il salvataggio del Cit abbia cominciato a fare acqua fin da subito lo si deduce anche dai numeri. Nel primo anno i ricavi sono stati di 92 mila euro inferiori alle aspettative. È vero che c’erano a disposizione 300 mila euro per compensare eventuali variazioni negative, ma questa somma va spalmata nei cinque anni del concordato, e quindi coprirebbe solo 60 mila euro all’anno. Insomma, una partenza con il piede sbagliato che ha reso il fallimento inevitabile.
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