Il Comune elimina il Cup per gli espositori dei negozianti
Per l?occupazione di piccole porzioni di suolo pubblico, "ma con criteri di omogeneità in base all'arredo urbano"
ACQUI TERME – Prima la pandemia, poi ci si sono messi anche i rincari delle materie, prima diretta conseguenza (almeno in parte) del conflitto bellico tra Russia e Ucraina. Da tre anni a questa parte per i commercianti sembra non esserci davvero tregua.
“Le conseguenze della guerra in Ucraina stanno mettendo un ulteriore freno a ogni possibile capacità di sviluppo economico. La nostra amministrazione – sottolinea Michele Gallizzi, assessore a Cultura, Turismo e Mercati – si sta impegnando in ogni modo per richiedere fondi, presentare progetti e partecipare ai bandi regionali, europei e governativi per poter rilanciare in qualche modo il tessuto economico cittadino”.
Nel frattempo, si fa quel che si può in base agli strumenti disponibili. “Nell’ultima Giunta comunale è stato deciso di adottare misure di sollievo nel contesto economico, ovvero di esentare il pagamento del Cup (Canone Unico Patrimoniale) per l’occupazione di suolo pubblico per piccole porzioni relative all’ingombro di uno stendino, di un tavolino o di un piccolo elemento di arredo per l’esposizione della merce in vendita”.
Un provvedimento sperimentale, che ha efficacia per tutto il 2023. “Ciò che si chiede agli operatori – aggiunge Gallizzi – è di usare un criterio omogeneo in relazione al decoro cittadino. Anche se si tratta di un tavolino o di uno stendino, infatti, questi piccoli supporti costituiscono una parte integrante dell’arredo urbano”.