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Alla biblioteca di Novi Ligure la presentazione del libro dedicato alla partigiana e insegnante di origini alessandrine
NOVI LIGURE — In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, mercoledì 8 marzo alle 17.30, la biblioteca di via Marconi 66 a Novi Ligure ospiterà la presentazione dell’ultimo libro di Graziella Gaballo, “Le molte vite di Ada – Ada Della Torre (1914-1986)”, edito da Joker.
Al centro del volume c’è la figura di Ada Della Torre Ortona, antifascista militante, partigiana e insegnante che viveva la sua professione come responsabilità sociale in una scuola che si stava trasformando. Fu anche scrittrice, saggista e autrice di articoli sul “Giornale dei genitori” fondato da Ada Gobetti, nonché giudice onorario del Tribunale dei minori di Torino.
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Di lei Graziella Gaballo racconta il ricco e articolato percorso sociale e civile, dando conto delle tante sfaccettature del suo impegno nelle varie fasi della vita e restituendole la dimensione di protagonista degli eventi del Novecento che ha portato il suo contributo alla costruzione di una società democratica.
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Ancora una volta Graziella Gaballo affronta una ricerca nell’ambito della storia delle donne, come nei suoi precedenti lavori (“Né partito né marito – I fatti del 7 marzo 1978 e il movimento femminista genovese degli anni Settanta”, 2014; “Il nostro dovere – L’Unione Femminile tra impegno sociale, guerra e fascismo (1899-1939)”, 2015; “L’impegno delle mazziniane per l’emancipazione femminile – Il contributo di Elena Ballio”, 2018).
In quest’ultima opera, però, l’autrice focalizza l’attenzione non su un movimento o un’associazione, ma sulla biografia di una persona che ha contribuito con il suo impegno civile alla costruzione dell’Italia repubblicana.
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Nata ad Alessandria in una famiglia ebrea non osservante di piccoli industriali, Ada Della Torre è la quarta figlia di Clemente e Giuseppina Sacerdote. La famiglia, travolta dalla crisi del 1929 che aveva determinato il fallimento del pastificio di proprietà, si trasferisce a Milano. Qui, nel 1942, Ada, già laureata in legge, dopo aver conseguito la seconda laurea in Lettere, dà vita a un cenacolo politico-culturale: è lei, in un primo tempo, a introdurre Primo Levi e Silvio Ortona, amici torinesi appena trasferiti, alla vivacità della vita milanese, di cui già partecipa Eugenio Gentili Tedeschi.
Il gruppo degli amici milanesi si sfilaccia dopo i bombardamenti dell’agosto del 1943 che colpiscono pesantemente la città. Con l’8 settembre ognuno prende la propria strada: tutti diventano partigiani, chi con il Partito d’azione, chi con il Partito comunista.
Nell’agosto del 1943 Ada si trasferisce a Ivrea presso la Olivetti, dove viene impiegata grazie all’intercessione dello stesso Adriano Olivetti. Ma è l’arresto di Primo Levi la scintilla da cui muove il vero e proprio coinvolgimento militante. Adriana è il nome con cui si fa chiamare fra i partigiani che contatta nella sua attività di staffetta fra Torino, il Biellese e Ivrea.
Terminata la guerra, nel 1946 Ada sposa Silvio Ortona (il partigiano Lungo), amico e compagno di lotta. Nel primo dopoguerra la famiglia Ortona vive a Vercelli, poi 1963 si trasferisce a Torino. Fino al 1977, anno del pensionamento, lavora come insegnante e scrive articoli e saggi.
Dopo il pensionamento, per qualche anno, è stata giudice onorario del Tribunale dei minori di Torino. Ada Della Torre si spegne nel 1986, al termine di una lunga malattia.