Sempre più negozi chiusi. Farello e Servato: «Che progetti ci sono?»
La posizione dei due esponenti dem
CASALE – I due esponenti dem casalesi, Gabriele Farello e Luca Servato, esprimono preoccupazione «Per la recente cessazione di parecchie attività commerciali nel centro storico di Casale Monferrato e delle vie adiacenti».
«Esprimiamo la nostra più sincera solidarietà ai commercianti, ai loro collaboratori e ci chiediamo quali siano i progetti concreti che l’amministrazione desidera mettere in campo per rivitalizzare il tessuto commerciale e produttivo della nostra città – spiegano i due membri Pd – Consapevoli che la fase economica non sia delle migliori, non saranno certamente le agevolazioni per i dehors a cambiare le sorti del commercio locale. Ben vengano, ma non sono sufficienti. Servono iniziative a supporto del commercio locale».
Ci sono alcune proposte: «Perché non realizzare un “Festival di primavera” per la valorizzazione dei prodotti del Monferrato, unitamente a espositori di richiamo locali e non? Non solo vino, ma anche formaggi, salumi e attività artigianali presenti nel territorio come “Cheese” a Bra e “Douja d’Or” ad Asti. Altri comuni italiani propongono una tessera fedeltà: per ogni acquisto presso attività locali si generano punti che danno diritto a sconti o cashback. Sarebbe un’ottima idea. E che dire se il tutto fosse integrabile con la tessera Monferrato Musei e la piattaforma “MonferratoDelivery” della quale non si hanno più notizie? Quali sono, invece, i progetti concreti per il turismo? E per il Castello sempre più povero di iniziative di vero richiamo per il Nord-Ovest? Per esempio, negli anni Acqui Terme ha investito in esposizioni attrattive come quelle di Marc Chagall e Salvador Dalì, Alessandria con Carlo Carrà. Per non parlare di Asti con le mostre per ogni tipo di pubblico quali Ayrton Senna, i Macchiaioli, Monet e gli impressionisti. Riportiamo l’Arte anche a Casale Monferrato! La mancanza di collegamenti ferroviari e trasporti pubblici non aiuta, soprattutto a causa delle note carenze di corse verso sera, al sabato e alla domenica. La “Festa del Vino” e “Galleggia, non Galleggia” risultano essere le uniche iniziative a richiamare realmente persone da oltre provincia. Mentre la prima è pressoché immutata da anni, la seconda è pianificata e realizzata prevalentemente grazie al mondo del volontariato al quale siamo riconoscenti. Mondovì, realtà a noi simile, propone il festival delle mongolfiere che si inserirebbe alla perfezione anche tra le nostre colline, anzi, sarebbe fantastico! Non dimentichiamoci inoltre del complesso di Santa Caterina, sempre gestito da volontari, che rischia seriamente lo slittamento dei restauri di anni. Abbiamo tutte e tutti a cuore le sorti del nostro centro storico, delle sue attività e chiediamo, ora come non mai, una svolta da parte dell’amministrazione».