Ospedale 'Galliano': Vercellino presenta il piano di "irrobustimento"
Nel pomeriggio di oggi a Palazzo Levi l'elenco degli interventi previsti per il nosocomio termale
Il gruppo consiliare d'opposizione: "Se non si investe sulle risorse umane i servizi non migliorano"
ACQUI TERME – A margine della conferenza stampa dello scorso 14 febbraio indetta a Palazzo Levi per presentare il piano di riorganizzazione dell’ospedale ‘Galliano’, l’ex sindaco Lorenzo Lucchini ha fatto notare al direttore generale dell’Asl Luigi Vercellino come dei vari punti elencati alcuni erano già stati menzionati nell’estate del 2021, in occasione di un incontro tra i sindaci del territorio e l’assessore regionale Icardi.
“L’ex sindaco e consigliere Lucchini – scrivono dal gruppo consiliare ‘La nostra Acqui’, di cui Lucchini ha fatto parte sino allo scorso dicembre – ha espresso al direttore Vercellino l’auspicio che finalmente alle parole seguano i fatti, sottolineando che i servizi erogati dal nostro ospedale da troppo tempo si fondano per lo più sull’enorme buona volontà di gran parte degli operatori, mentre per ciò che riguarda i disagi si continua a contare sulla pazienza degli utenti: volontà e pazienza sono due preziose risorse che non vanno considerate inesauribili”.
Un piano “di irrobustimento” presentato, secondo il gruppo civico d’opposizione, “con toni un po’ troppo trionfalistici, gli investimenti che si rifletteranno direttamente sui servizi rivolti all’utenza consistono infatti nell’adeguamento della radiologia e nella realizzazione di un’area ambulatoriale condivisa. Tali investimenti sono destinati ad opere facenti parte di un pacchetto (a dire il vero ben più corposo, del quale nulla è fin qui stato fatto) che fu già accordato circa due anni fa a Torino, quando l’Assessore Icardi ricevette una delegazione composta dall’assessore Protopapa, dall’allora presidente della Provincia Baldi e una nutrita schiera di sindaci del territorio, tra i quali Lucchini e Lantero”.
Per tutti gli altri pur apprezzabili progetti, sottolineano da ‘La Nostra Acqui’, “torniamo a ribadire un concetto fondamentale: in assenza di risorse umane, pur investendo fior di milioni non si incrementeranno i servizi agli utenti del ‘Galliano’. Facciamo l’esempio della cardiologia acquese: degli otto medici che ci lavoravano ai tempi in cui esisteva un reparto, oggi ne sono rimasti tre, dei quali due (spesso uno da solo) si occupano dei servizi disponibili nel nostro ospedale. Volendo “estendere le prestazioni”, purtroppo non basterà allestire nuovi spazi o acquistare preziosi macchinari. Il solo fatto di non aver mai vista esaudita la richiesta di estendere la presenza di un cardiologo dopo le 16, né tantomeno una reperibilità notturna non ci porta a pensare ad alcun “rinforzo” rispetto ai servizi, poiché l’assenza di un cardiologo in determinati orari limita persino la funzionalità delle sale operatorie”.
Ospedale 'Galliano': Vercellino presenta il piano di "irrobustimento"
Nel pomeriggio di oggi a Palazzo Levi l'elenco degli interventi previsti per il nosocomio termale
C’è poi il tema dell’affidamento del primariato di Ortopedia, “altra istanza portata avanti dal sindaco Lucchini per anni, e che solo oggi pare finalmente vedere gli atti conclusivi. Un esempio che ci dice in modo cristallino che mentre altre aziende fanno di tutto per attrarre professionisti in grado di erogare prestazioni e servizi di livello, qui da noi si è fatto colpevolmente trascorrere tempo prezioso, correndo seriamente il rischio di allontanarli”.
I consiglieri di minoranza chiudono poi con una “monicelliana” citazione: “Alla luce di tutte le cose che sono state elencate il 14 febbraio, poche – seppur apprezzabili – effettivamente apporteranno un sensibile aumento delle prestazioni. Lo si dice da tempo: va posta molta più attenzione all’attrattività verso medici e infermieri, ed è estremamente necessario aumentare gli organicl di un ospedale troppe volte denominato “strategico”. In caso contrario, per i nostri concittadini gli annunci fatti a San Valentino saranno equiparabili al “rinforzino” per cena del conte Mascetti in “Amici miei”: nove olive di numero, mezz’etto di stracchino e un quartino di vino sfuso”.
Protopapa: "Acqui, per l'ospedale dalla Regione il massimo impegno"
L'intervento dell'ex sindaco Lucchini: "Certi temi già discussi nel 2021, e poi disattesi"