Ticineto: 602 firme per rivalutare i numeri dei richiedenti asilo
L'ipotesi di un centro di accoglienza in paese preoccupa la cittadinanza
A dirlo è l'Asl con una valutazione sulle planimetrie dell'immobile di via Vittorio Veneto
TICINETO – La prospettiva dell’arrivo a Ticineto di 25 richiedenti asilo, nelle scorse settimane, ha scosso la piccola comunità monferrina nella sua interezza. Compreso il sindaco Cesare Calabrese, scettico sull’abitabilità dell’immobile di via Vittorio Veneto che dovrebbe ospitare i richiedenti, e la maggioranza dei cittadini, che hanno raccolto più di 600 firme proprio per convincere la Prefettura a rivalutare l’apertura del centro di accoglienza in paese. E nella settimana che si sta concludendo due sopralluoghi nella struttura hanno portato nuove certezze all’amministrazione ticinetese, prima tra tutte che il numero massimo di persone ospitabili è sceso a 14.
«Mercoledì scorso l’Asl ha trasmesso un documento che afferma la capienza di un massimo di 14 persone, calcolate sulla base di un progetto che prevede un’unica unità abitativa. Tuttavia l’Asl ha precisato che la valutazione è stata fatta sulla base delle planimetrie e che la valutazione non rappresenta un certificato di idoneità abitativa» spiega il primo cittadino sui profili social.
Giovedì poi un secondo sopralluogo con Asl e Comune (ma senza rappresentanti della Prefettura) ha fatto emergere «l’assenza di certificazioni di conformità degli impianti elettrici e soprattutto di quelli del gas con particolare riferimento a quello della cucina. L’Asl emetterà un verbale nei prossimi giorni per richiedere le certificazioni senza le quali lo stabile è inabitabile».
Ticineto: 602 firme per rivalutare i numeri dei richiedenti asilo
L'ipotesi di un centro di accoglienza in paese preoccupa la cittadinanza
Ma non è tutto, come riferisce ancora Calabrese: «È stata riscontrata una difformità relativa alla situazione urbanistica e catastale dell’immobile: la previsoone di 14 persone è fatta sul piano di un’unica unità mentre attualmente sia urbanisticamente e catastalmente abbiamo ancora tre unità separate. Una situazione che andrebbe a ridurre ancora di più i numeri, e noi andremo ancora avanti su questo punto per capire se effettivamente ci possa essere un’ulteriore riduzione».
Conclude il sindaco: «Sono ancora molte le domande senza risposta rivolte alla Prefettura, che però stiamo riformulando per iscritto. Principalmente riguardano gli spazi dedicati alla figura della cosiddetta ‘figura di controllo’, che deve essere nelle condizioni adatte per svolgere il proprio compito, e la gestione di situazioni di criticità legate al Covid, con la garanzia di isolamento di un eventuale caso di contagio. Su tutti questi aspetti le risposte latitano. Noi andremo avanti per capire se si realizzaranni le condizioni necessarie che devono essere garantite».