Casale, operazione antidroga: tre spacciatori di cocaina in manette
Sequestrati quasi 20mila euro di 'bianca' e 27mila euro in contanti oltre a tutto l'occorrente per confezionamento e gestione della clientela monferrina
CASALE – Brillante operazione antidroga portata a termine dagli operatori del commissariato di Polizia di Casale. In manette sono finite tre persone, tutte di origine albanese. Gestivano un fiorente traffico di cocaina sul territorio.
A spiegare i dettagli dell’operazione, denominata White Horses, sono stati il dirigente Carmine Bagno e dall’ispettore Cristiano Coden.
Il gruppo di tre persone era attenzionato da un paio di mesi. La sera del 6 febbraio scorso la svolta, quando in piazza Castello il personale delle Volanti ha intercettato la Renault Laguna con a bordo due dei sospettati. S.P., 30enne, che si ipotizza essere la mente del sodalizio criminale, era alla guida. Al suo fianco c’era invece A.I., 33enne. Proprio quest’ultimo all’atto del controllo degli operatori ha tentato di nascondere un dispenser con all’interno 50 dosi di ‘bianca’, pronte allo spaccio.
L’operazione, che è stata portata a termine in questa fase ‘alla vecchia meniera’, senza attività tecnica come le intercettazioni per capirci, ha portato quindi alla perquisizione di due abitazioni, entrambe in città. In quella di A.I. è stato rintracciato il terzo membro della banda, B.P, di 36 anni. Era lui il custode di un deposito di ulteriori 250 dosi e di circa 25 grammi di sostanza ancora da tagliare. Nell’abitazione c’era tutto il necessario per il confezionamento, otto cellulari, strumenti per il taglio e 2000 euro in contanti. Siamo nell’ordine di quasi 20mila euro di valore in cocaina, una volta messa sul mercato.
Nella seconda casa, quella della ‘mente’, è stato invece trovato il grosso del malloppo: 25mila euro che il proprietario non ha potuto giustificare legalmente, non svolgendo quest’ultimo alcuna attività lavorativa.
L’arresto dei 3, nessuno dei quali con precedenti penali, è stato convalidato e ora si trovano in custodia cautelare in carcere a Vercelli. Nelle ore successive all’arresto sui cellulari sequestrati, alcuni privi di scheda per poter operare solo su internet con maggiore discrezione, sono continuati a giungere messaggi di ‘clienti’ monferrini, sui quali proseguono gli accertamenti. Parallelamente le indagini continuano anche nell’altra direzione, quella dell’approvvigionamento di droga ai 3 arrestati, la mente e i due ‘cavalli’.