Gli over, gli under e i moduli variabili
Il ritorn o al 3-5-2 ha trasmesso un senso di paura. I cambi nella ripresa decisivi
Cerri: "Restare in C, ma anche valorizzare i nostri giovani". Il mister? "Lasciamolo tranquillo"
ALESSANDRIA – Il mister non c’è, “per oggi lo lasciamo tranquillo”, puntualizza Massimo Cerri. Parla lui, il ds, come già era accaduto al termine dell’ultima gara casalinga con il Rimini, ma allora c’era la chiusura del mercato, poche ore prima, da commentare. Oggi c’è altro da analizzare, ci sono 45 minuti consegnati nelle mani di una rivale diretta, con il terzo modulo, in tre gare, cambiato, modifiche che trasmettono incertezza, cioè tutto quanto è assolutamente da evitare, perché gli incerti sono insicuri.
Parla Cerri, perché le scelte tattiche non sono state ‘gradite’, sia quelle iniziali, sia quelle successive, la progressiva ‘rinuncia’ a prima uno e poi due under, per chiudere la gara con soli tre giovani che fanno minutaggio, cioè il minimo richiesto dalla Lega Pro per accedere ai contributi? Parrebbe di no, almeno a caldo, però resta un pessimo primo tempo, con troppi interpreti non all’altezza. “Il peso di questa gara era tanto, può anche essere che qualcuno non sia riuscito a gestirlo come serviva. Anche se il pareggio, pur in rimonta, ci mette in una condizione di vantaggio rispetto al San Donato Tavarnelle, negli scontri diretti, per un eventuale arrivo alla pari”.
Gli over, gli under e i moduli variabili
Il ritorn o al 3-5-2 ha trasmesso un senso di paura. I cambi nella ripresa decisivi
Però resta un ‘omaggio’, perché questo è stato il primo tempo, che non si fa mai, soprattutto a una rivale diretta. “Siamo stati un po’ contratti, nel primo tempo non abbiamo sviluppato gioco. Nel secondo tempo, invece, c’è stata una reazione emotiva importante, anche prima dei cambi. Che ci hanno aiutati a segnare e a cercare anche il secondo gol”.
Un tempo di paura, uno di comando: è 'solo' segno X
Con il San Donato Tavarnelle 1-1, ospiti in vantaggio con Ubaldi, ci pensa Galeandro
Cambiare o, piuttosto, rinnegare le scelte iniziali, di modulo e di giocatori? “Non è rinnegare, piuttosto la necessità di fare qualcosa di diverso per rimontare – insiste il ds – E abbiamo dato fondo a tutte le risorse che avevamo in panchina, togliendo due under e inserendo due over”. L’uso del plurale per raccontare le scelte farebbe pensare a decisioni, dunque, condivise, mister, ds e società. “Non è una bocciatura dei giovani, è la consapevolezza della qualità dei giocatori a disposizione e, in un momento come questo la responsabilità di certe situazioni gli esperti la conoscono meglio“.
L’obbligo dei cinque under oggi è stato derogato: una eccezione o una possibile nuova regola? “Ne stiamo parlando con la società, in maniera molto razionale. Il nostro progetto non è solo utilizzare cinque under, ma valorizzare i giovani. Faremo valutazioni sui più ‘piccoli’: in rosa abbiamo 2002 e anche un 2004, Gazoul, si faranno ragionamenti sul loro utilizzo. Insisto, ne parleremo con la dirigenza, avendo bene in testa che il primo obiettivo è la salvezza, ma anche la crescita dei ragazzi e il minutaggio. Nel girone di ritorno siamo un’altra squadra, come valori e atteggiamento e abbiamo avuto la conferma che giocare con quattro attaccanti ci dà vantaggi. Stiamo lavorando per trovare la quadratura – insiste il ds – che ci permetta, a cinque giornate dalla fine, di essere fuori dalla zona calda. Non sarà facile, perché è il traguardo di altre squadre che ci sono vicine in classifica. Sappiamo che, per arrivare alla salvezza, c’è ancora tanto lavoro, non siamo contenti di tutto quanto stiamo facendo, ma l’avevamo messo in preventivo”.
Con quali uomini in campo? “Non considero gli under un limite o un problema, ma a cinque turni dalla fine si sa che nei tre conclusivi si può giocare senza giovani e con tutti over, perché non ci sono benefici”