Vertice annullato. La Fondazione spiega: «Venuta meno la fiducia»
L'evento si sarebbe dovuto svolgere al teatro municipale oggi e domani
Il sindaco si toglie qualche sassolino dalle scarpe: «Annullare in questo modo? Appare una giustificazione sterile e pretestuosa»
CASALE – Dopo l’ultimo comunicato diramato nella serata di ieri dalla fondazione Caponnetto oggi è nuovamente il turno del sindaco Federico Riboldi per commentare l’annullamento del vertice antimafia che si sarebbe dovuto tenere oggi e domani al Teatro Municipale di Casale. Organizzatori proprio la fondazione e il Comune che, da circa 24 ore, per usare un eufemismo si stanno scambiando reciproche ‘cortesie’ a colpi di dichiarazioni.
«Siamo francamente sconcertati dall’annullamento del vertice antimafia e ancor di più dalle successive dichiarazioni rilasciate dagli organi di rappresentanza della Fondazione Caponnetto sui mezzi di stampa. Occorre preliminarmente chiarire il ruolo assunto in questa vicenda dal Comune di Casale che, contattato da soggetti che si sono presentati come i referenti locali e portavoce della Fondazione nel mese di ottobre scorso, si è limitato ad accogliere con spirito di collaborazione l’iniziativa e concedere i propri contenitori culturali per il suo svolgimento, unitamente ad un contributo spese.
Visto il buon successo della 31esima edizione svoltasi l’anno precedente a Mede Lomellina e l’assoluto prestigio del nome speso della Fondazione Caponnetto, Ente fondato dalla stessa moglie del dottor Caponnetto che da oltre 20 anni si spende nella lotta per la legalità a livello nazionale e internazionale – prosegue Riboldi – l’Amministrazione ha ritenuto di poter rimettere la propria piena fiducia nel suo operato».
Vertice annullato. La Fondazione spiega: «Venuta meno la fiducia»
L'evento si sarebbe dovuto svolgere al teatro municipale oggi e domani
«Da allora la promozione, la cura e l’organizzazione dell’evento è stato avocato in via esclusiva dalla stessa Fondazione per il tramite dei propri referenti territoriali, compresa la predisposizione dell’elenco degli invitati e dei soggetti da premiare, redatto da loro stessi. Elenco che è stato reso pubblico dalla stessa Fondazione sin dal 27 gennaio scorso quando, attraverso il proprio Ufficio Stampa, ha iniziato a inoltrare gli inviti e pubblicizzare la manifestazione, il tutto puntualmente documentabile dallo scambio di corrispondenza agli atti. Apprendere quindi a poche ore dall’evento che il vertice era stato annullato e, ancor più, leggere da comunicati ufficiali della stessa Fondazione che l’annullamento era da ricondurre al venir meno del rapporto fiduciario con il “consesso cittadino” per asserite pressioni ricevute dal sindaco Federico Riboldi sui nomi da inserire nella lista dei premiati, ritenuti privi dei requisiti di integrità necessari, ci ha lasciato basiti. L’estraneità del sindaco e dell’amministrazione è stata ribadita alla presenza di 15 testimoni dallo stesso presidente della Fondazione nel corso di una riunione tenutasi in comune sabato pomeriggio odierno 11 febbraio.
Come dicevamo le affermazioni della fondazione ci hanno lasciati basiti in primo luogo perchè non c’è stato nessun coinvolgimento dell’Amministrazione sotto alcun aspetto che non fosse lo svolgimento del vertice nel teatro municipale di Casale con la relativa conferenza stampa. In secondo luogo perchè appare quantomeno curioso che un vertice nazionale con invitati ministri, parlamentari, procuratori, magistrati, etc. venga annullato a poche ore dall’inizio, per un motivo facilmente superabile come l’eliminazione di un premio da assegnare, scelto oltretutto dalla stessa Fondazione organizzatrice.
Appare una giustificazione abbastanza sterile e pretestuosa».
Va avanti il primo cittadino: «Non sarebbe bastato, anche fosse stato così, limitarsi a respingere la proposta di candidatura avanzata dai suoi stessi referenti e confermare il resto dell’evento? L’amministrazione ritiene pertanto gravissimo e lesivo dell’immagine sua e di tutta la comunità casalese non solo lo stesso annullamento del vertice ma, ancor più, il tentativo di giustificarlo riversando le responsabilità, con illazioni che verranno valutate se diffamatorie, su soggetti totalmente estranei alla vicenda quali il sindaco, la città di Casale e le persone asseritamente accusate di essere prive dei requisiti di onorabilità per essere premiate. Attendiamo quindi di conoscere le reali motivazioni di tali condotte, reputate estremamente gravi, riservando ogni iniziativa, anche in sede giudiziale, per la tutela delle persone pretestuosamente coinvolte».
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