Piscina 'Bagni', una questione ancora aperta: speranze per il 2023?
La nuova amministrazione sta lavorando per trovare un accordo con la proprietà
Nel frattempo sono iniziate le prime verifiche sullo stato degli impianti
ACQUI TERME – La scorsa settimana è stato comunicato il calendario delle date di apertura e chiusura dello stabilimento curativo Nuove Terme di via XX Settembre, anche quest’anno il solo attivo di tutto il complesso di impianti proprietà di Terme di Acqui Spa. In totale circa 5 mesi di attività che non lasciano comunque soddisfatti né i sindacati di settore né gli albergatori acquesi.
In attesa di capire se e quanto sarà possibile ritoccare il calendario stagionale, nel frattempo un’altra struttura giace da anni mestamente assopita nella speranza che qualcuno la risvegli. La piscina monumentale di Acqui è chiusa al pubblico da settembre 2019, oltre tre anni di oblìo che nel periodo estivo hanno pesato sul tornaconto economico della città e sui flussi turistici. Ora (finalmente) sembra che qualcosa di buono si stia profilando all’orizzonte.
“Il dialogo con la proprietà -sottolinea il sindaco Danilo Rapetti – proprio negli ultimi giorni ha riguardato la piscina. Anche se per ora non abbiamo certezze né sul come né sul quando, sono ottimista affinché in vista dell’estate si possa finalmente giungere alla riapertura”. Al momento, però, mancano ancora troppi tasselli per poter anche solo ipotizzare chi gestirà l’impianto e con quali modalità: “È davvero ancora troppo presto, ma posso dire che la volontà c’è sia da parte del Comune che da parte delle Terme. A ogni modo occorrerà stilare una sorta di resoconto di tutti i lavori necessari al ripristino dell’impianto, e stabilire chi dovrà occuparsene. Essendo chiusa da più di tre anni non sarà una banalità rimettere in sesto la piscina, ma rimane un obiettivo dell’amministrazione, atteso sia dalla città che dagli acquesi”.
Piscina 'Bagni', una questione ancora aperta: speranze per il 2023?
La nuova amministrazione sta lavorando per trovare un accordo con la proprietà
Intanto nei giorni scorsi sono iniziate le prime verifiche sullo stato dei vari impianti. “Sappiamo che il manutentore incaricato dall’azienda si è già mosso in tal senso – spiega Alessandro Lelli, vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici – ma per ora si tratta di sopralluoghi abbastanza generici. Al momento occorre capire quali siano gli interventi di primaria importanza”.
Le possibilità per un epilogo questa volta fortunato, quindi, sembrano concrete. Certo è che il tempo stringe, basteranno quattro mesi per rimettere in sesto tutta l’area? “Con l’Ufficio tecnico ci siamo detti disponibili a offrire il nostro contributo – assicura Lelli – ma ovviamente spetta a Terme di Acqui stabilire chi sarà ad occuparsi dei lavori e se sarà necessario il nostro aiuto”.