Campo fotovoltaico a Cascine Rossi. Mesturini: «E il consumo del suolo?»
Il presidente di Nuove Frontiere preoccupato dall'operazione, che coinvolgerebbe una superficie di 21 campi da calcio
CASALE – Pier Augusto Mesturini, presidente dell’associazione Nuove Frontiere per la difesa e il rilancio di Casale e del Monferrato, commenta l’autorizzazione, concessa dal Comune, circa un nuovo insediamento per un impianto fotovoltaico a Cascine Rossi.
«Nella sfida globale per la lotta al cambiamento climatico, la salvaguardia e la preservazione del suolo rappresenta un tassello di rilevanza imprescindibile. Il 5 dicembre scorso si è celebrata la Giornata Mondiale del Suolo. Ricorrenza annuale istituita dalle Nazioni Unite che a decorrere dal 2014, proprio il 5 dicembre di ogni anno intende sensibilizzare una sana conservazione e gestione sostenibile del suolo, elemento centrale per la sopravvivenza del nostro pianeta. Non mi è dato conoscere se a Casale questo evento sia stato ricordato, quello che è certo è che è passato inosservato» introduce.
«Ironia della sorte proprio, il 5 dicembre scorso entro in possesso di una pratica Suap (documento comunque reperibile) dal quale si evince che il “Settore Pianificazione Urbana e Territoriale” del Comune di Casale Monferrato autorizza ad una società, la concessione per l’insediamento su terreno in area Cantone Rossi, appartenente ad un privato, catalogato come industriale, di un impianto fotovoltaico e relativi allacciamenti. Apparentemente sembra una notizia positiva in un periodo di crisi energetica, di cambiamenti climatici, la necessità di realizzare impianti di energia rinnovabile e sostenibile. Tuttavia, a mio avviso, ci troviamo di fronte ad una particolare insensibilità alle problematiche ambientali, la piantumazione di un certo numero di alberi, l’installazione di colonnine per la ricarica elettrica di auto e ora l’insediamento di un impianto fotovoltaico, non può annoverare la nostra come città con spiccata vocazione green. Appare un’evidente operazione di “greenwashing”, il così detto ecologismo di facciata, strategia di comunicazione volta a promuovere iniziative per distogliere l’attenzione dalle vere crisi ambientali» prosegue.
«Premetto che da sempre sono particolarmente contrario al continuo consumo di suolo pubblico, pertanto mi preme evidenziare cosa comporta “l’operazione” Cantone Rossi. L’insediamento previsto per l’installazione di pannelli fotovoltaici occuperebbe un’area superiore a 153 mila mq di terreno (formalmente industriale, ma coltivabile), estensione pari a 21 campi di calcio…! Inutile rimarcare cosa rappresenterebbe il solo impatto ambientale! È evidente la totale assenza di una sana mentalità ecologica particolarmente legata al consumo di suolo. L’Ispra, Istituto Superiore per la Programmazione e la Ricerca Ambientale, non certamente un organismo sovversivo ambientalistico, ma ente governativo, nel rapporto annuale 2022 rileva che il consumo di suolo continua a trasformare velocemente il territorio del nostro Paese, malgrado i suggerimenti forniti, continua a crescere, e le coperture artificiali sono aumentate dall’ultimo rilevamento di 69,1 km2, circa 19 ettari al giorno, perdendo 2,2 mq di suolo ogni secondo…! Dati che da soli dovrebbero far riflettere! – prosegue – In buona sostanza si tratta di una concessione affidata ad una società neocostituita e attualmente inattiva, con sede a Milano, con capitale minimo, interamente versato da una società spagnola, che se tutto avrà un esito risolutivo vedrà il posizionamento di un impianto fotovoltaico su un’area della dimensione, e lo rimarco, di ben 21 campi di calcio! In fase istruttoria sono stati interpellati (la burocrazia…!) una quarantina di organismi, istituzionali, che hanno tutti dato parere favorevole, eccetto uno…! In conclusione, ci si devono porre alcune domande: siamo effettivamente consapevoli delle problematiche ambientali… del consumo di suolo? L’Amministrazione se ne rende conto? Sarà opportuno avere una visione “avveduta”, e strategica sulle opportunità offerte dalle risorse del Pnrr per la transizione ecologica, ma così pure dalle operazioni “azzardate” che dobbiamo fortemente evitare! Monitoreremo!».