Il paese piange Gabriel Tacchino
Scomparso nel pomeriggio di domenica, artista di fama internazionale che amava il suo paese d'origine
I funerali a Cannes il 10 febbraio
IL LUTTO – Nessuno poteva immaginare che il concerto dello scorso ottobre nella chiesa di Sant’Antonio a Castelletto d’Orba, sarebbe stato l’ultimo in paese per il Maestro Gabriel Tacchino. Il pianista francese di fama internazionale, cittadino onorario di Casteletto d’Orba, avrebbe compiuto 89 anni il prossimo 4 agosto, si è spento domenica 29 gennaio al scorsa al Policlinico Saint Jean a Cagnes sur Mer dopo la lunga malattia. I funerali si svolgeranno il 10 febbraio a Cannes alle 10.30 presso la chiesa di Notre-Dame d’Espérance sulla collina del quartiere Suquet, dove Tacchino creò la rassegna musicale “Les nuits du Suquet”. La sua carriera artistica lo portava in giro per il mondo, anche durante la pandemia la professione non si è mai fermata.
A Cannes il papà Silvio, il sarto di Castelletto d’Orba, emigrò nel dopoguerra. Il paese è in lutto, la popolazione ha appreso la notizia nel pomeriggio, quando è comparsa la partecipazione del sindaco Mario Pesce, del consigliere comunale Luigi Del Fante, amico di vecchia data del maestro e di tutta l’amministrazione comunale. Esprime stima e affetto per il grande musicista e cittadino onorario, unendosi al dolore della famiglia per l’improvvisa scomparsa. Corrono i ricordi, ripensando al concerto a quattro mani con l’allieva prediletta Emmanuelle Stephan, alla cerimonia della cittadinanza onoraria nel 2015 con tanto di telegramma di saluti del Presidente francese Hollande per un musicista meritevole della Legion d’onore, le vacanze trascorse da ragazzo a Castelletto, giocando a pallone in piazza, senza trascurare le lezioni di piano, gli amici ritrovati della Belle équipe a Firenze e dell’infanzia a Castelletto, grazie a Del Fante vice presidente dell’Accademia Internazionale Medicea e al sindaco Pesce, che hanno intrecciato una serie di eventi.
“I legami di Gabriel con l’Italia erano molto intimi e legati all’infanzia – afferma Emmanuelle Stephan – Amava soprattutto la patria del padre in provincia di Alessandria e il soggiorno in Venezia, ma anche tutti i luoghi dove suonava e insegnava, tanti da non poterli citare tutti. L’Italia era il lato semplice e sereno del masetro; a Castelletto d’Orba era un ragazzo del paese.”
Neo diplomato al conservatorio di Parigi, Gabriel a vent’anni suonava già con Herbert von Karajan, che dopo una sua folgorante audizione alla Scala di Milano lo invitò a suonare con lui e due prestigiose orchestre: i Berline r Philharmoniker, l’Orchestra del Teatro alla Scala, e Wiener Festwochen. E’ stato l’unico allievo di Francis Poulenc, del quale il M° Tacchino è considerato l’interprete assoluto di riferimento. A Castelletto non si risparmiava, amava proporre anche Maurice Ravel, Erik Satie, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Schubert.
Il paese piange Gabriel Tacchino
Scomparso nel pomeriggio di domenica, artista di fama internazionale che amava il suo paese d'origine
“Era così contento dell’invito in paese, che volle offrire il concerto, il primo a Castelletto dopo il Covid”, ricordano Pesce e Del Fante, che, sapendo del ricovero in ospedale si è recato in visita. “Ci eravamo sentiti al telefono a metà gennaio con la promessa di recarmi presto ad Antibes, poi sono sorte complicazioni e domenica, quando sono arrivato in ospedale da Firenze, ci aveva appena lasciati”, non si dà pace Del Fante, che dopo aver avvisato il sindaco Pesce è dovuto tornare nella sua città, dove tre anni fa il Maestro aveva ricevuto il prestigioso riconoscimento “Ponte Vecchio”. “Ci saranno iniziative in ricordo di Gabriel Tacchino”, assicura Del Fante, ultimo membro del connubio la Belle équipe, amici per l’arte da cinquant’anni.