Basta Delcarro dopo 5', il Rimini passa al Moccagatta
Grigi poco 'pesanti' e pericolosi, la prima parata importante di Zaccagno è al 46' della ripresa
Approccio frenato e spaventato. Non basta Marietta 'pararigori'
ALESSANDRIA – “Repetita non iuvant”. Proprio così, all’Alessandria ripetere non serve: da troppe gare la partenza è ‘molle’, da squadra che ha paura, che fatica a ragionare e subisce.
Così tre gol in 15′ a Reggio Emilia, a Carrara buon che Marietta si esibisce in tre o quattro parate decisive per andare al riposo a reti bianche. Con il Rimini un altro avvio da bocciare, Grigi bloccati, approccio che non aiuta, un gol preso dopo 5′, e Delcarro ha centimetri, e libertà, per saltare, neppure così in alto, e schiacciare in rete. Senza il portiere sarebbe gara chiusa dopo meno di 7′: chi deve salvarsi non può avere un atteggiamento tremante e poco lucido. “Lavoreremo su questo aspetto, può anche essere il peso del risultato” sostiene il ds Massimo Cerri.
Basta Delcarro dopo 5', il Rimini passa al Moccagatta
Grigi poco 'pesanti' e pericolosi, la prima parata importante di Zaccagno è al 46' della ripresa
Ma in fretta, perché i risultati della sesta giornata, con la vittoria in rimonta, e nel recupero, della Vis Pesaro sulla Torres, fanno ripiombare i Grigi in zona playout dopo soli quattro giorni. L’altalena fotografa, al di là dei contenuti tecnici, il timore di sbagliare risultato, che però non si traduce nell’alzare le difese, ma anzi alimenta concessioni pesanti all’avversaria di turno. Come è successo contro il Rimini, come bisognerebbe che non accadesse più, ed è questione di allenare la testa, più complicato che insegnare tecnica e tattica.
MARIETTA – Salvatore: anche se il risultato vale 0 per la classifica, senza la sua parata, dopo 7′, che neutralizza il rigore calciato da Santini (gesto volgare nei confronti dei tifosi in rettilineo, ndr), sarebbe una gara chiusa ancora prima del 10′. Pochi interventi, giusti, da uno sempre attento: 7
ROTA – Ingenuo: da uno dei più esperti, e nel suo ruolo, non è comprensibile, né accettabile farsi ‘aggirare’, e raggirare, da uno come Santini, abboccando a un cambio di direzione prevedibile. Nel complesso in evidente fatica, troppa, e quasi mai presente in fase di costruzione: 5.5
NUNZELLA – (dal 15’st) Sporadico: qualche fiammata sulla fascia sinistra, per far salire la squadra, ma episodiche. Anche nelle palle inattive e nei cross in area è poco preciso e meno efficace di quattro giorni prima: 5.5
CHECCHI Intermittente: è una sua costante, alternare, nel giro di pochi istanti, protezioni solide e anticipi ‘rocciosi’, a passaggi a vuoto, soprattutto quando la squadra è alta e deve, spesso, rincorrere: 5.5
SABBIONE – Complice: nell’azione del gol decisivo ha le sue colpe, com anche Baldi e Checchi, perché a nessun avversario si deve concedere il tempo per prendere la mira. I centimetri in abbondanza li usa con troppa parsimonia: 5.5
BALDI – A disagio: parte a sinistra, a piede invertito e nel duello con Laverone e Rossetti spesso ha la peggio, deve abbassarsi e si vede che il passo non è quello giusto. Meglio quando, con l’uscita di Rota, torna nel suo ruolo preferito, rischia meno e mette qualche cross in area: 5.5
NICHETTI – Sostanzioso: grande e utile lavoro, in quantità e contenuti, in tutte le zone del gambo, da da frangiflutti davanti alla difesa, ma anche per impostare e andare al tiro, il ‘fondamentale’ in cui deve migliorare e aggiustare la mira: 6.5
GUIDETTI – Limitato: la visione di gioco non manca, ma conta l’interpretazione da parte dell’uomo d’ordine della squadra, che sradica qualche pallone in mezzo, ma poi non è altrettanto efficace nella gestione, a volte troppo precipitoso e poco lucido e produttivo: 5.5
SYLLA – (dal 36’st) Ritrovato: per ora solo fisicamente in campo, ma la squadra ha bisogno di molto di più da lui, a condizione di eliminare subito quell’accenno di apatia con cuiè entrato in campo: ng
LAMESTA – Arginato: non senza qualche affanno, perché in più di una sgroppata, è lui l’uomo più temuto dell’Alessandria, su cui si raddoppia e che, però, nella ripresa, fino a quando è in campo, è il solo che salta l’avversario per buttare palloni in area: 6
GAZOUL – (dal 36’st) Motivato: entra con l’atteggiamento di chi vuole provare a lasciare il segno e, per poco, non ci riesce. Sua la conclusione più pericolosa e la parata più impegnativa per Zaccagno per evitare l’1-1 nel recupero: 6
MARTIGNAGO – Determinato: nel primo tempo è sempre lui a farsi spazio in area riminese con il suo controllo e il suo palleggio anche in spazi stretti, pronto a girare a rete i suggerimenti dei compagni, peccato che la mira non sia impeccabile. Da applausi il suo recupero su Santini che accelera in contropiede: 6.5
Rizzo alla Turris, i gemelli arrivano domani
Cerri: "Chi è rimasto, nonostante le chiamate di altri club, adesso deve mettersi in testa che qui gioca fino a…
CORI – (dal 15’st) Generoso: fa sponda spesso per aiutare Galeandro a liberarsi per la finalizzazione in area. Contro una difesa fisica regge il duello, ma è ancora poco pungente: 5.5
GHIOZZI – Frenato: a sinistra l’Alessandria fa fatica contro gli ispiratori del gioco avversario. Così si ricordano solo un paio di progressione e molta fatica, anche per via di una botta che non smaltisce del tutto: 5.5
LOMBARDI (dal 1’st) Impaurito: è l’esempio, concreto, del peso della situazione, dei limiti nell’impostazione, dei timori ogni volta che deve fare una giocata, di quanto la palla scotti quando l’ha nei piedi, e l’unica scelta è toccarla indietro al portiere: 5
GALEANDRO – A secco: un primo tempo in cui gira anche troppo attorno al pallaone senza riuscire a incidere. Osa in più nella ripresa, con l’appoggio di Cori, ma ha una sola palla vera e non riesce a sfruttarla come vorrebbe (e potrebbe): 5.5