Zaffiro sulle comunità energetiche: «Si parta subito con una governance»
Le parole dell'esponente dem
CASALE – A pochi giorni dall’incontro organizzato al Castello di Casale da Fondazione Aleramo, Johnny Zaffiro e Luca Montagnini (responsabile tecnico) intervengono sul tema delle comunità energetiche: «Sono entrate nel dibattito casalese principalmente grazie ad un convegno organizzato da Legambiente ad inizio 2022 e al recente incontro promosso dall’amministrazione cittadina. Ma come tipo di soluzione innovativa, legata ad una nuova politica della produzione e della distribuzione dell’energia elettrica, già nella campagna elettorale del 2019 (quando Zaffiro, oggi esponente del Pd, era candidato sindaco ndr) la lista civica CasaleBeneComune l’aveva inserita nel programma: la realizzazione del Cem Comunità Energetica del Monferrato, sul modello di Pinerolo, per limitarsi al solo territorio piemontese».
«È chiaro che adesso il tema è entrato nell’orizzonte politico di una larga parte di partiti e movimenti. Perché? Perché esprime la necessità di valorizzare il territorio e di soddisfarne le richieste; perché si hanno vantaggi economici importanti; perché le fonti rinnovabili (che ne rappresentano l’ossatura) tutelano l’ambiente e nessuno oggi può far finta che inquinamento ed innalzamento delle temperature non siano problemi pressanti. Cosa manca però perché effettivamente si realizzino Comunità tra Comuni interessati, come sta avvenendo in tutta Italia? Occorre non attendere più, ora è chiaro; occorre una governance della futura Comunità Energetica, costituendola già oggi. Le normativa è stabilita dall’articolo 42-bis del Decreto Milleproroghe 162/2019 (convertito con la Legge n. 8/2020 del 28 febbraio 2020), si attende solo un aggiornamento che consenta il passaggio da cabina secondaria (come è ora) a cabina primaria, insomma si attende il decreto attuativo, ultimo tassello per poter certificare definitivamente la fase operativa delle Comunità Energetiche. In questo modo potranno essere realizzati impianti di grande potenza. Dove? Come proponemmo 4 anni fa l’area del PIP 5 è strategica per realizzare un grande parco agrovoltaico, tale da coinvolgere fattivamente anche la cittadinanza e determinare benefici economici.
Occorre puntare ad un CE(r)M, Comunità Energetica Rinnovabile del Monferrato, e – come abbiamo sottolineato all’incontro organizzato dalla fondazione Aleramo – oggi noi abbiamo una grande opportunità per mettere in relazione tutto il territorio del Monferrato, superando la via dei piccoli progetti per poter apporre la propria bandierina. Parta immediatamente una convocazione territoriale che coinvolga tutti gli attori pubblici e privati e si anticipi quella che domani sarà la normalità. Come? Con una governance e una visione strategica e condivisa».