Peste suina, le certezze sono finite
La recinzione non ancora conclusa. Ne serve un'altra. Ma i fondi scarseggiano...
Gli attacchi di Ravetti, la difesa da Torino: "Ecco cosa abbiamo fatto"
Un “soggetto unico provinciale di riferimento che possa coordinare tutti gli enti coinvolti nell’emergenza suina”. E’ questa la necessità evidenziata durante l’incontro con il commissario Angelo Ferrari, occasione per ribadire, da parte della Regione, la necessità di provvedere al depopolamento dei cinghiali.
All’incontro, però, hanno fatto seguito le parole di Domenico Ravetti, consigliere regionale del Pd, che ha attaccato apertamente la Regione sulla gestione della pandemia da peste suina. Da Torino, oggi à arrivata la replica: “Questa è un’emergenza sanitaria nazionale, disciplinata nelle azioni da intraprendere da regolamenti europei che impongono ai paesi interessati da Psa regole stringenti da applicare alle aree in cui è stata rilevata la malattia. Tali aree, per la gestione dell’infezione, sono sotto competenza del Ministero della Salute. Sulla base di questa normativa vincolante, il Ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito il nuovo Piano di sorveglianza ed eradicazione della Peste suina africana, adottato dall’Italia per il 2023, che si pone, sulla base dei regolamenti UE, diversi obiettivi: proteggere il patrimonio suinicolo nazionale dal virus; evitare che l’infezione si diffonda e si trasmetta dai suini selvatici, dove al momento è unicamente presente, ai suini domestici; contenere l’infezione all’interno delle attuali zone infette (Piemonte, Liguria, Lazio)”.
Peste suina, le certezze sono finite
La recinzione non ancora conclusa. Ne serve un'altra. Ma i fondi scarseggiano...
La Regione fa sapere di essere stata “fin da subito sensibile alla tematica”, mettendo a disposizione risorse umane e anticipando fondi, considerate le difficoltà di reperimento di denaro da parte dello Stato”.