Troppi regali nei primi 15'. L'Alessandria reagisce, ma non basta
Errori nei tre gol della Reggiana (3-2). Annullato il 3-3 allo scadere
Rebuffi: "Un gol dopo un minuto fa saltare il piano gara"
REGGIO EMILIA – Non è solo un problema della difesa, certo, ma di come la squadra occupa il campo, dell’aiuto di tutti in copertura, del peso anche sulle palle alte, dell’attenzione generale.
E un aiuto, forse anche due, al reparto arretrato è necessario. “Non c’è la pressione di chiudere” aveva sottolineato, giovedì, il ds Massimo Cerri, ma la gara di oggi ha confermato che, invece, serve accelerare. Se Crescenzi è tornato titolare a Siena e, comunque, su di lui c’è la Virtus Entella, è in uscita dalla Pro Vercelli Alberto Masi, centrale, piede destro, classe 1992, che fino alla passata stagione è stato molto utilizzato, anche capitano dei bianchi.
Arrivato a Vercelli nella stagione 2019 – 2020, vanta 131 presenze e 4 gol, ma in questo campionato è stato utilizzato solo 4 volte da Paci, l’ultima da titolare il 23 ottobre contro la Pro Sesto, le ultime sei sempre in panchina.
Potrebbe vestire la maglia grigia: un contatto tra i due club c’è già stato, i prossimi giorni saranno decisivi, anche se Masi ha giocato, soprattutto, in una linea a tre, mentre Rebuffi insiste con la difesa a 4, salvo cambi in corsa.
Al ‘Giglio’ forse sarebbe stato meglio iniziare la gara al 16′ del primo tempo. Tre reti in 15′ pesano moltissimo, soprattutto per come sono state ‘regalate’. “Quando si subisce un gol, ci sono sempre errori. Certo, il primo, dopo un minuto, ha fatto saltare il piano gara. L’abbiamo pareggiata e, nonostante le difficoltà, evidenti, abbiamo provato ad occupare il campo in maniera diversa, cercando di aiutare gli esterni – sottolinea Fabio Rebuffi – perché nei corridoi, nell’uno contro uno, la Reggiana è stata devastante e contenerla, nel primo tempo, è stata dura”.
Troppi regali nei primi 15'. L'Alessandria reagisce, ma non basta
Errori nei tre gol della Reggiana (3-2). Annullato il 3-3 allo scadere
Cosa salva Rebuffi di questa sconfitta? “La voglia della squadra di restare comunque in partita e provare a fare punti in casa della più forte del girone. Usciamo senza muovere la classifica, ma rafforzati, perché abbiamo dato tutto quello che avevamo”. Non nell’attenzione generale, però. “Certo, alcune situazioni avremmo potuto gestirle meglio. Però ci siamo e siamo pronti a proseguire il nostro cammino”.
Rebuffi ha cambiato anche atteggiamento tattico, non solo invertendo le posizioni di Baldi e Rota. “Siamo passati anche a un 3-4-3 e 4-5-1 per provare a contenere la Reggiana, ma quello svantaggio lampo, insisto, ha fatto saltare la partita che avevamo preparato e cambiare era un obbligo per creare qualche difficoltà alla capolista e arginare la loro ‘prepotenza’ nell’uno contro uno”.
Mezzora per Cori cosa ha detto? “Ottimo esordio, per il suo atteggiamento e la volontà di aiutare la squadra”. Lamesta un passo, anche due, indietro rispetto all’esordio. “Non è stata una prestazione negativa la sua: Davide ha caratteristiche nell’uno contro uno negli ultimi 25/30 metri, ma ci siamo arrivati poco. Non riuscire a ripartire, come squadra, e non avere dominio territoriale lo ha un po’ fatto uscire dalla partita, ma non per demerito suo”.
A proposito di difesa: Bellucci infortunato? “Problema muscolare, da valutare. E’ stato un cambio obbligato”. Sini bloccato dalla febbre? “Non siamo riusciti a recuperarlo, vedremo le sue condizioni da martedì”. Sempre che non ci siano sirene di mercato per il capitano.
Nunzella? “Aveva un minutaggio ridotto. Visto lo sviluppo della gara e l’intensità, alta, soprattutto sulle fasce, ho preferito non rischiarlo e ritrovarlo alla ripresa degli allenamenti, anziché perderlo magari per un periodo non breve”.
Gli errori in difesa e la strada in salita
La differenza si è vista tutta, ma dal 16' è stata un'altra gara. Cori, pochi palloni
Il gol annullato allo scadere? “L’arbitro ha fischiato prima. Certo, se avesse toccato la palla il portiere o un difensore, Martignago sarebbe stato in posizione regolare. Ma il fischio, ripeto, è arrivato prima”.