Coldiretti: è allarme per le produzioni
Dopo il caldo anomalo di dicembre preoccupa il repentino calo della temperatura
L’arrivo del ciclone Thor che porta grande freddo e maltempo fino alla fine del mese, rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti e sul carrello della spesa. Tra l’altro, dopo che il caldo anomalo ha favorito il risveglio vegetativo anticipato di molte colture come noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, e mandorle.
È quanto afferma Coldiretti – in base all’analisi effettuata sulla banca dati aggiornata Isac Cnr – in riferimento al brusco cambiamento climatico che trova le coltivazioni impreparate, dopo un mese di dicembre che aveva fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica.
“Sono a rischio i raccolti di verdure e ortaggi, a preoccupare è il gelo con il brusco abbassamento delle temperature – ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Nelle campagne le temperature sotto lo zero danneggiano le coltivazioni invernali come carciofi, finocchi, sedano, prezzemolo, cavoli, verze, cicorie e broccoli. Ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra. Un’ondata di freddo che potrebbe ridurre l’offerta nazionale di ortaggi con conseguenti tensioni sui prezzi nel carrello della spesa. Non dimentichiamo, con le temperature che vanno sotto lo zero, la necessità di compensare facendo lavorare al massimo le caldaie con un vero e proprio salasso per gli imprenditori che devono fare i conti con il costo dei carburanti”.
Se lo scorso anno gli agricoltori sono riusciti a far fronte, nella maggior parte dei casi, alla carenza d’acqua con le operazioni di irrigazione di soccorso, nonostante i costi moltiplicati a causa dei rincari energetici, la preoccupazione per la nuova annata agraria è tangibile. Le basse temperature preoccupano perché andrebbero ad aggravare il già pesante bilancio delle perdite che si sono verificate lo scorso anno proprio a causa dei cambiamenti climatici. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi in moda da renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana.
Per il momento ad Alessandria e provincia nessuna nevicata “significativa” e quella caduta di recente in alcune zone non è stata sufficiente: un antico proverbio contadino dice che “sotto la neve pane” per rimarcare l’importanza di nevicate che coprano i terreni e le semine con una coltre protettiva contro i grandi geli dell’inverno, ma la mancanza di precipitazioni rischia di compromettere in futuro colture come il grano e il mais.
“La pioggia e la neve sono importanti per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nelle montagne dove i ghiacciai perdono di superficie e spessore – ha aggiunto il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco – Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non bisogna dimenticare che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare. Il rischio concreto è che ondate di freddo e gelo notturno portino pesanti effetti negativi sui raccolti futuri”.