I numeri dell’Emporio solidale: “Richieste destinate a crescere”
In due anni i nuclei familiari iscritti al centro di via Nizza sono aumentati del 35%
ACQUI TERME – «A oggi sono 278 le famiglie che si rivolgono al nostro Emporio, per un totale di 759 persone»: sono questi i dati registrati nel corso del 2022 dagli operatori dell’Emporio solidale, il servizio rivolto ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico avviato nel luglio del 2020 dal Centro di Ascolto di Acqui Terme.
Osservando i numeri, emerge come nel giro di due anni siano aumentate di quasi 100 unità le famiglie con Isee inferiore ai 6mila euro a cui il centro di via Nizza 32 fornisce alimenti e generi di prima necessità, «e purtroppo – spiega Marzia Picuccio, dipendente del Centro di Ascolto – siamo praticamente certi che nei prossimi 12 mesi i dati cresceranno ancora. Basti pensare che nella sola prima metà di gennaio sono già due le nuove famiglie iscritte all’Emporio». Una tendenza che coinvolge con sempre più evidenza famiglie di origine italiana, «rispetto al 2021, infatti, abbiamo notato che il numero degli acquesi in condizioni di disagio economico sta salendo».
Nell’ultimo anno, però, l’Emporio è stato un importante punto di riferimento anche per le famiglie ucraine in fuga dalla guerra: «Ora sono 7 i nuclei che si riforniscono da noi, ma siamo arrivati a un massimo di 16».
La spesa è “a punti”
L’Emporio solidale è aperto il martedì dalle 8.30 alle 11 e il giovedì dalle 14.30 alle 17, «e a volte anche il mercoledì. Quest’anno, però, vorremmo riuscire ad estendere l’apertura dal lunedì al venerdì». Con quale modalità è possibile acquistare i prodotti dell’Emporio? «In base alle diverse fasce di reddito – sottolinea Marzia Picuccio – e al numero dei componenti, a ogni nucleo è assegnato un punteggio mensile fino a un massimo di 100. I punti vengono poi scalati di spesa in spesa. Riceviamo dalle 25 alle 30 persone al giorno».
Il ‘Banco’ e le donazioni
Le derrate alimentari dell’Emporio provengono al 50% dal Banco Alimentare, «attraverso la piattaforma SIFead, mentre il restante 50% dalle donazioni di privati o supermercati, dalle collaborazioni con la Caritas e da acquisti diretti sul mercato». Per il ritiro delle scorte del ‘Banco’ il centro può contare sul supporto della Protezione Civile di Acqui, «che una volta al mese si reca a Novi con un furgone. Per quanto riguarda i supermercati, invece, ritiriamo l’invenduto dei prodotti a lunga conservazione ma non di rado riceviamo anche generi di ortofrutta, che conserviamo in una cella frigorifera».
Fondamentali, poi, le donazioni di privati e associazioni: la Fondazione Aurora Onlus nel 2021 ha raccolto più di 12mila euro con una campagna di crowdfunding, «e ora, grazie alla generosità dei propri sostenitori, Aurora Onlus ha attivato un fondo destinato proprio al sostegno dell’Emporio».