Derthona, i magnifici 4 nel basket che conta
La rivista Superbasket ha pubblicato la lista delle 100 persone più influenti. Ci sono Gavio, Picchi, Bartocci e Ramondino
TORTONA – C’è tanto Derthona Basket nel basket italiano che conta. Lo “certifica” la rivista specializzata “Superbasket” che nell’annuale numero speciale dedicato alle 100 persone più influenti di questo sport (“The 100 Most Powerful People in Italian Basketball”) inserisce quattro grandi protagonisti della società bianconera, Beniamino Gavio, Marco Picchi, Ferencz Bartocci e Marco Ramondino. Quattro pilastri del progetto Derthona Basket.
Lo status di Mino Gavio
Sul podio di questa speciale classifica il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Gianni Petrucci, davanti al coach dell’Olimpia Ettore Messina e a presidente della Lega Basket Umberto Gandini.
Al settimo posto della classifica si trova Beniamino Gavio, patron della Bertram. Un ottimo piazzamento nei primi dieci posti, dietro a Massimo Zanetti, presidente- proprietario della Virtus Bologna e a Pantaleo Dell’Orco, uomo –
Armani e presidente dell’Olimpia Milano. Si tratta del riconoscimento della credibilità crescente di Gavio all’interno del mondo del basket italiano. Una visibilità che l’imprenditore di Castelnuovo Scrivia ha molto forte in ambito economico e a livello internazionale. Nella pallacanestro invece Gavio rappresenta una novità. E, per la sua ritrosia dai riflettori, anche un’eccezione. Ma il suo status nel basket cresce, favorito dai traguardi della squadra – ormai solida realtà della Serie A – e ovviamente dal progetto del palazzetto di Tortona. Un’opera – di cui continua la costruzione – che rappresenta un unicum nel panorama nazionale fatto di impianti vecchi e inadeguati.
Picchi, custode della tradizione
Al 14° posto della classifica si piazza il presidente del Derthona Marco Picchi (quinto tra i massimi dirigenti di club). Giovane, ambizioso, esuberante, innamorato del Derthona e custode dell’eredità dei Leoni. Dopo la recente vittoria sulla Virtus Bologna ha postato sul suo profilo Facebook un commovente pensiero rivolto al totem bianconero Luigino Fassino di cui tra qualche giorno ricorrerà il quarto anniversario della morte. Picchi, grazie alla crescita della squadra, sta scalando le posizioni ed è tra i presidenti più in vista di tutta la Serie A. Il suo sogno: vedere i Leoni nelle coppe europee e assistere alla prima partita della squadra nella Cittadella dello Sport.
Bartocci, l’uomo del palazzetto
Presente in questa speciale classifica anche l’amministratore delegato del Derthona Basket Ferencz Bartocci che occupa, con pieno merito, la posizione numero 39. Dirigente di lunghissima esperienza, Bartocci, dopo aver girato tante piazze, ha trovato il suo luogo ideale a Tortona, dove è arrivato nel 2019. Con l’ingresso di Gavio in società Bartocci è diventato anche advisor della società Aurelia che gestirà la Cittadella dello Sport di Tortona. L’asset principale del progetto Bertram Derthona. Ma già da tempo il dirigente marchigiano è impegnato quotidianamente anima e corpo nel seguire il complesso cantiere del nuovo impianto.
Ramondino, l’emergente
Non poteva mancare l’artefice delle imprese sul campo della Bertram, rivelazione del campionato. Coach Marco Ramondino si trova alla posizione n. 96. Sono solo sette gli allenatori presenti nella classifica e tutti già ampiamente affermati (Messina, Scariolo, De Raffaele, Recalcati, Capobianco, Pozzecco). Ramondino è il più giovane del lotto, l’uomo nuovo che grazie ai risultati della sua Bertram (promozione in A, semifinale Scudetto, finale Coppa Italia…) si è fatto conoscere da tutti. Risultati che hanno portato l’ex allievo di Andrea Capobianco a ritagliarsi il ruolo di coach emergente del basket italiano e di commissario tecnico della Nazionale Sperimentale.
La classifica: troppi giornalisti…
Le categorie presenti nei cento nomi della graduatoria sono tutte quelle che incidono nel movimento della pallacanestro italiana. Dirigenti di Federazioni e di Lega (Petrucci, Gandini…), politici (il ministro dello Sport Abodi), agenti, proprietari di società, allenatori, manager televisivi, giornalisti, presidenti e dirigenti di club, sindacalisti, arbitri, giocatori (uno, Gigi Datome). Sulle posizioni si può obiettare il posto in più o in meno. Ma non cambia la sostanza. Ovviamente la graduatoria va vista come un gioco divertente. Chi non c’è si sarà arrabbiato un po’, chi è indietro avrà pensato di meritare una posizione migliore. Chi è avanti (o semplicemente c’è) si sarà sentito gratificato. Resta da fare una sola osservazione: la presenza massiccia dei giornalisti (quasi un quarto del totale). La categoria più presente del lotto. Ma davvero pensiamo che sia così? Se così fosse il basket avrebbe altra visibilità (ed altro peso) a livello mediatico. Così, questa abbondanza di “penne” in classifica lascia soprattutto un senso di autoreferenzialità. Che stona.