Lamesta - Martignago... Ciao Gubbio
Vittoria pesantissima, con la firma di uno dei nuovi. Per la squadra di Braglia terzo stop di fila
Il fermo immagine dell'azione da cui è nato il momentaneo pareggio del Gubbio è eloquente
ALESSANDRIA – Il fermo immagine (da Eleven Sports) è chiaro: all’11’ della ripresa, Liverani è fuori area quando, di testa, colpisce il pallone per anticipare Mbakogu. Invece, per l’arbitro, commette un fallo da rigore.
Le proteste dei giocatori dell’Alessandria sono, dunque, più che giustificate, nonostante la buona posizione del fischietto comasco. Ma, si sa, non è una garanzia, essere vicini all’azione, di una corretta lettura.
“Dalla mia panchina mi è sembrato intervento da rigore, anche se da 60 metri non è facile giudicare. Però l’intervento mi è sembrato netto”. Così Piero Breglia che, però, pare vederci meglio nell’episodio, dopo il vantaggio grigio, in cui il direttore di gara fischia una ‘carica’ su Liverani. “Il portiere ha perso la palla, ma non per colpa del mio giocatore”. Si sa, la panchina, a seconda della materia dell’episodio, è troppo lontana o alla distanza giusta.
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Più obiettivo Fabio Rebuffi. “A me è parso un intervento non falloso. E, comunque, Liverani ha tutti e due i piedi fuori dall’area“. Però Rebuffi va oltre. “Evidentemente in quell’azione c’è stata una comunicazione difettosa tra la difesa e il portiere“. Discutibile anche la scelta di uscire dall’area in maniera così rischiosa. “Piuttosto, sul rigore, dobbiamo essere più pronti in caso di respinta. Non possiamo pretendere – insiste Rebuffi – che Liverani li pari sempre, dobbiamo arrivare prima degli avversari sul pallone”.