Confagricoltura: "Peste suina, la Regione acceleri il depopolamento"
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La Cia: "Numeri preoccupanti, poche risorse, troppi incidenti stradali". E l'agricoltura piange
E’ passato poco più di un anno dall’accertamento del primo caso di peste suina africana, ad Ovada. Da allora, i casi accertati sono 284, di cui 86 in Liguria e 150 in Piemonte, nell’Alessandrino. E’ stata questa la premessa che ha convinto Cia Alessandria e Cia Liguria a proporre, stamani, una conferenza stampa congiunta per denunciare che “siamo nel pantano”, in quanto non si procede con gli abbattimenti e non vengono stanziate risorse sufficienti.
Nella stagione 2022/2023, spiegano i referenti delle organizzazione, i piani regionali prevedono che vengano abbattuti 50.000 cinghiali in Piemonte e 38.000 in Liguria, “ma rimaniamo sempre nel campo delle ipotesi irrealizzabili –dice Stefano Roggerone, presidente Cia Liguria -. E’ un obiettivo impossibile da raggiungere visto che a oggi nella zona rossa è stato abbattuto un numero di capi irrisorio rispetto agli obiettivi e non sono state messe a punto neppure le battute di caccia”.
Secondo Cia, “le aziende vivono una situazione surreale” perché i cinghiali sono liberi mentre vengono abbattuti suini sani (6499 maiali macellati in Piemonte, 286 in Liguria).
La conferenza stampa è anche l’occasione per snocciolare altri numeri. Il numero totale (sottostimato) dei cinghiali è di 104.816 in Piemonte, in Liguria tra i 35.000 e i 56.000. “Si confida sull’attività venatoria, ma in Liguria i cacciatori attivi nella stagione 2011-12 erano 20.524, ora sono 13.885. In Piemonte in vent’anni si sono dimezzati: oggi sono meno di 17.000″.
E sulla recinzione, Cia nutre molti dubbi. A oggi sono stati installati 105 Km sui 170 previsti. “E non abbiamo certezze di quando l’opera verrà completata”.
Duro il commento di Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte: ” Insistiamo nel chiedere al nuovo Governo la revisione della legge in materia, 157/92, spostando l’attenzione dal concetto di “tutela” a quello di “gestione dei selvatici, anche per
l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale”.
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I cinghiali, negli ultimi cinque anni, hanno causato in Liguria almeno un incidente a settimana. In Piemonte nel 2021 la media è stata di due incidenti al giorno.
“E’ ora di definire le priorità che per Cia sono la tutela del territorio e dell’impresa agricola – aggiunge Daniela Ferrando, presidente provinciale di Cia Alessandria -. Le strategie finora adottate hanno cercato di conciliare le diverse esigenze (ambientali, agricole, faunistiche), senza dare reale supporto a nessuna. La gestione della peste suina riguarda l’economia di un vasto indotto, che sta pagando le conseguenze di un anno di burocrazia e rimpalli di competenze. Troppi organi su tanti livelli stanno intervenendo, tutti si rimbalzano responsabilità, creando ritardo: non possiamo più aspettare”.