Discarica di Sezzadio: nuova tangenziale, il Comune chiede altre verifiche
L'amministrazione presenta nuove istanze Tavolo tecnico rinviato
È arrivata la sentenza che mette la parola fine alla vicenda
SEZZADIO – Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha messo la parola fine a dieci anni di battaglie, sia civiche che legali, pareri e “contro pareri”, manifestazioni e cortei di protesta: il ricorso del Comune di Sezzadio, presentato nel 2015 dopo l’ok del Tar e poi della Provincia alla realizzazione della discarica a Cascina Borio, è stato respinto.
Secondo l’organo costituzionale, «nessuno dei pozzi degli acquedotti nei dintorni del sito risulta raggiunto da linee di flusso con origine nella discarica». In parole povere, le falde ci sono, ma la realizzazione sopra di esse dell’impianto di deposito voluto da Riccoboni Holding non mette a rischio la salute delle decine di migliaia di abitanti che utilizzano l’acqua proveniente da Sezzadio e Predosa.
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L'amministrazione presenta nuove istanze Tavolo tecnico rinviato
«Siamo demoralizzati, questa sentenza rappresenta l’ultima speranza che se ne va», dichiara il sindaco Enzo Daniele. «L’unico aspetto positivo è l’aver ottenuto precauzioni supplementari – spiega il primo sezzadiese facendo riferimento agli strati protettivi nel terreno. «A ogni modo il Comune resterà vigile e continuerà a collaborare con il Comitato Sezzadio Ambiente che non si scioglierà».
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Intanto la discarica è funzionante dallo scorso luglio, grazie all’autorizzazione che prevede il via libera ai conferimenti dal momento dell’approvazione dell’allegato progetto della nuova tangenziale, nonostante sia osteggiato da 50 proprietari terrieri. Verifiche e carotaggi dei giorni scorsi sono preliminari al cantiere ormai prossimo: la tangenziale permetterà di accelerare i conferimenti, per ora i camion diretti alla discarica devono passare da Cassine, Rivalta e Castelnuovo Bormida.