Cambio allenatori: il potere della crisi
In A subentrati in calo e di grande esperienza. L'A2 premia la soluzione interna. Ramondino saldo, Valentini ha la fiducia
ALESSANDRIA – Il potere della crisi. Sfruttare un momento di difficoltà per fare emergere la voglia di riscatto di un gruppo e salvare una stagione. Questo il programma di tanti allenatori che subentrano a campionato in corso per risollevare le sorti di una squadra. In Serie A quest’anno ci sono stati, per il momento, “solo” tre esoneri. Una situazione leggermente in controtendenza rispetto ad esempio alla passata stagione quando le panchine “saltate” a questo punto dell’anno erano già cinque. Le situazioni di Tortona (A) e Casale (A2).
Scafati, Reggio e Napoli
Ovvio che le zone a rischio licenziamento siano quelle di bassa classifica. Quest’anno hanno pagato i tecnici di Scafati (Alessandro Rossi), di Reggio Emilia (Max Menetti) e di Napoli (Maurizio Buscaglia). Rossi, giovane tecnico che aveva condotto i campani al ritorno in Serie A, è saltato dopo sei partite (1 vinta e cinque perse). Nel suo caso fatale l’inesperienza di A (era al debutto) e un roster probabilmente non all’altezza (che è stato radicalmente cambiato). Per Menetti invece – esonero dopo 9 giornate con due vittorie e sette sconfitte – si potrebbe parlare, se solo esistesse…, di “sindrome da minestra riscaldata”. Menetti, infatti, era tornato in estate a Reggio Emilia dove aveva avuto le sue stagioni migliori in carriera. Ma i ritorni, purtroppo, molto raramente funzionano nello sport. E questo – oltre ad una squadra non proprio competitiva – è costata la panchina al bravo tecnico friulano. Ultimo addio in ordine di tempo quello del coach della Gevi Napoli Maurizio Buscaglia a cui è stata fatale la disfatta nel derby di Scafati. Buscaglia lascia con un bilancio di 4 vinte e 9 perse e il penultimo posto in classifica. Nessun problema di “stabilità” per il tecnico della Bertram Marco Ramondino, terzo in classifica, nome alla ribalta del basket italiano come emergente nella generazione dei tecnici quarantenni. Ramondino ha contratto al 2024, ma è possibile che in casa Derthona si stia parlando di estensione.
Espertoni: Caja, Sakota e Pancotto
I profili dei tre allenatori subentranti sono simili per quanto riguarda l’esperienza. Attilio Caja (Scafati), Dragan Sakota (Reggio) e Cesare Pancotto (Napoli). Esperti, espertissimi. Caja ha 61 anni e trenta di carriera. Sakota addirittura 70. Pancotto è il decano della Serie A con i suoi 67 anni. Sono capitani di lungo corso, abituati a tutte le bufere e anche a subentrare in corso d’opera. Sfruttano il cosiddetto “potere della crisi” per compattare un gruppo e tirarlo fuori da una situazione difficile. Caja c’è già riuscito con cinque vittorie in otto partite (tre di fila) e medaglia del successo in casa della Virtus Bologna. Sakota – che è stato anche bloccato dal Covid – ha vinto lunedì la sua prima gara con Reggio, contro la Pesaro dell’altro santone Repesa. Da quando ha sostituto Menetti il bilancio non è molto migliorato: una vinta e quattro perse.
Scafati ha girato come un calzino il roster tra arrivi e partenze per seguire le richieste di Caja, Reggio ha inserito, su indicazione di Sakota, RJ Nembhard. Al momento Scafati è decima e al sicuro, mentre gli emiliani sono ultimi e a forte rischio. Napoli ha cambiato dopo tredici gare (bilancio 4/9). Al suo debutto, domenica, Pancotto ha piazzato l’impresa battendo addirittura Milano. E nel dopo gara ha spiegato: “Quando si subentra non si deve parlare dei problemi che ci sono ma dare fiducia ai giocatori e fornire loro delle soluzioni”.
Nel frattempo… in A2
Anche Casale sta vivendo un momento di difficoltà con un solo successo nelle ultime otto gare. Il tecnico rossoblù Andrea Valentini ha ottenuto in settimana dal suo club il rinnovo della fiducia. La strada scelta dal Monferrato per uscire dalle secche della classifica è il mercato. Ma è ovvio che la squadra deve tornare a fare punti. Esonero evitato, quindi, in casa Novipiù. Una soluzione che in generale vede anche in serie A2 in diminuzione i cambi di guida tecnica. E, in più, rispetto alla Serie A si prediligono le soluzioni interne. Una soluzione anche (ma non solo) favorita da questioni economiche che vedono i club preferire la promozione di un vice già a bilancio piuttosto che accollarsi un nuovo contratto. Per ora in A2 sono saltate tre panchine: Treviglio (Girone Verde), Mantova e Udine (Girone Rosso). A parte quella dell’ambiziosa Treviglio (dopo quattro giornate) con il cambio tra Michele Carrea e Alex Finelli, negli altri due casi si è scelta la soluzione interna. A Mantova, dove Giorgio Valli si è dimesso, è stato promosso il vice Nicolas Zanco (37 anni). A Udine, dove l’esperto Matteo Boniciolli è stato sollevato dall’incarico, guida l’assistente il 27 enne senese Carlo Finetti.