Addio all’editore Massimo Casolaro, portò il fai da te in Italia
Giornalista, nel 1975 fondò a Gavi una casa editrice che ancora oggi pubblica libri e importanti riviste di bricolage
GAVI — È morto a 91 anni Massimo Casolaro, giornalista ed editore che per primo portò nel nostro Paese il concetto di “fai da te”. Nel 1975, a Gavi, fondò la Fare Edizioni (oggi Edibrico), specializzata in libri e riviste sul mondo del “fai da te”. A quel tempo, in Italia, l’argomento era poco conosciuto al punto che dovette coniare lui stesso l’equivalente in italiano dei termini usati in Europa per “bricolage” (francese) o “do it yourself” (inglese).
Promettente giornalista, a metà degli anni Cinquanta era già direttore del periodico “La scienza illustrata”. Poi negli anni Settanta la svolta con il trasferimento a Gavi e la scelta di diventare lui stesso editore, grazie all’esperienza ormai maturata. Le sue pubblicazioni diventano immediatamente un successo. Oggi la casa editrice di Gavi da lui fondata è una delle più longeve del territorio e pubblica cinque riviste dedicate al bricolage ma anche agli addetti ai lavori, come architetti e arredatori, oltre a libri e siti web.
La storia familiare di Massimo Casolaro è non meno affascinante. La madre Maria Montecucco, maestra elementare di Gavi, si trasferì a Milano insieme alla sorella Pia. Qui conobbero due giovani napoletani di ritorno da Parigi, dove erano andati a studiare e lavorare: il pittore Giuseppe Casolaro, che sposò Maria negli anni Venti, e lo scrittore Giuseppe Marotta, che si legò a Pia (dal famoso romanzo di Marotta “L’oro di Napoli” Vittorio De Sica nel 1954 ha tratto l’omonimo film con Sofia Loren).
Casolaro nel 1973 è stato anche tra i fondatori dei Cavalieri del Raviolo e del Gavi, l’associazione che punta a tutelare le tradizioni culinarie del borgo vallemmino. Nel 1975 è stato eletto in consiglio comunale nelle liste del Pci ed entrò nella giunta del sindaco Giovanni Traverso. Massimo Casolaro lascia le figlie Cleo e Claudia.