Amag, la Lega ringrazia Arrobbio
"Il presidente lascia ad Alessandria e al territorio un’Amag risanata e con progetti all’avanguardia"
Lega all'attacco: "Conti del Gruppo, vendita di Alegas, progetto Smart City: regna l'immobilismo"
“Nelle prime esternazioni del 2023 il sindaco Abonante parla di futuro a rischio per il Gruppo Amag: noi temiamo che a non avere futuro, con questa giunta, sia la città di Alessandria. Certe dichiarazioni sembrano già una resa, o poco ci manca. O forse invece si stanno solo creando le condizioni per una vendita già vagheggiata alla fine del mandato di Rita Rossa, quando Abonante era assessore al Bilancio, e alle Partecipate. Vendita poi fatta naufragare dal voto degli alessandrini nel 2017, e che ora rischia di tornare all’ordine del giorno”: così una nota della Lega cittadina sintetizza una serie di dichiarazioni del sindaco, e dei suoi assessori, in merito alla multiutility di cui il Comune di Alessandria è socio di maggioranza, ma anche al progetto del nuovo ospedale e del secondo ponte sulla Bormida.
Amag, la Lega ringrazia Arrobbio
"Il presidente lascia ad Alessandria e al territorio un’Amag risanata e con progetti all’avanguardia"
Sul tema Amag il Carroccio cerca di fare un po’ di chiarezza: “Il Gruppo, quando nel 2017 il centrodestra si è insediato a Palazzo Rosso, navigava in pessime acque, senza bussola e senza progetti. Le banche lo consideravano ‘da bollino rosso’, avevano ridotto ogni linea di credito e c’erano oltre 15 milioni di fatture non pagate, molte delle quali con imprese del territorio: compresi praticamente tutti i media locali. Il lavoro svolto dai singoli amministratori delle società del Gruppo è stato eccellente e gravoso: da un lato sono stati riordinati i conti e si è riacquistato con il mondo delle banche, anche grazie alla personale credibilità del presidente (Paolo Arrobbio, ndr) in quel settore, un rapporto di fiducia. Amag Reti Idriche ha ottenuto la concessione di un mutuo di 25 milioni di euro dall’istituto bancario IntesaSanpaolo, in relazione a specifici e importanti progetti idrici, a partire dal rifacimento delle reti dell’acqua. Mentre grazie alla sistemazione dei conti e alla riconquistata credibilità verso il sistema bancario si sono ottenuti finanziamenti a medio termine, che sono serviti a pagare le tante, troppe fatture arretrate risalenti agli anni 2017/2018/2019: evitando così una catena di fallimenti di piccole e medie aziende del nostro territorio”.
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Non solo: “C’è stata poi la cessione delle quote di maggioranza di Alegas, la società del Gruppo che si dedica alla commercializzazione del gas e dell’energia elettrica: il sindaco Abonante, non propriamente avvezzo ai temi dell’economia, parla di fatturato dimezzato per il Gruppo. Ma non può non rendersi conto, o far finta di non sapere, cosa è successo e sta succedendo nel comparto dell’energia. Alegas di mestiere comprava da grossisti e rivendeva luce e gas a privati e aziende, con una marginalità modestissima, e crescenti rischi di insolvenza della clientela. La vendita delle quote di maggioranza a un grande player del mercato da un lato ne ha evitato il naufragio e ne sta consentendo il rilancio, dall’altro ha portato nelle casse una cifra complessiva intorno ai 25 milioni di euro, trasformatisi in parte in dividendi tra i soci pubblici del Gruppo Amag e in parte da utilizzare per investimenti e sviluppo”.
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E poi la Smart City: “Uno straordinario progetto di innovazione che, se realizzato con i criteri del progetto originale, proietterebbe Alessandria tra le grandi capitali europee. Ora leggiamo che ci vorrà tempo e che occorreranno non pochi aggiustamenti: la traduzione è che la Smart City, così come è stata progettata e valutata da qualificate commissioni di esperti di livello nazionale, con la giunta Abonante non vedrà mai la luce. E’ un grande progetto di trasformazione di tutti i servizi pubblici e non significa certamente soltanto sostituire i cassonetti, o i pali dell’illuminazione. Gli amministratori delle società del Gruppo, responsabili unici ognuno della propria specifica azienda, lo hanno spiegato in tutti i modi per un anno sia al Consiglio comunale che agli stakeholders cittadini, e anche ai ragazzi delle scuole di Alessandria. Già all’epoca l’oggi sindaco Abonante mostrò in alcune dichiarazioni di aver capito ben poco sui contenuti del progetto. Oggi primo cittadino e assessore all’Innovazione mostrano di capirne ancora meno, e rischiano davvero di far perdere ad Alessandria l’ultimo treno per uscire dalle sabbie mobili. Sempre sul fronte innovazione, il precedente management – grazie alla reale presenza sul territorio e alla conseguente conoscenza dei problemi, e ad una capacità progettuale – ottenne dal Pnrr fondi pari a 17 milioni di euro per l’ammodernamento delle reti idriche e mise in piedi un progetto innovativo di comunità energetica (prima che diventasse di moda parlarne) che avrebbe coinvolto tutti i Comuni del territorio. Un importante numero di Comuni, azionisti del Gruppo Amag e non, aveva risposto positivamente e si era già ottenuto il via libera dall’Ente Provincia per installare i pannelli fotovoltaici sugli edifici scolastici e su tutti quelli di proprietà dell’ente stesso”.
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La Lega di Alessandria conclude perciò così: “Questo era il futuro del Gruppo Amag, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L’estate scorsa era già tutto pronto per installare il primo impianto fotovoltaico e dar vita alla prima comunità energetica. Il che avrebbe consentito l’ingresso in un mercato innovativo, dalle grandi potenzialità, con un incremento dell’occupazione tra il personale del Gruppo e ricadute positive su tutta la comunità. Ma anche qui tutto è rimasto fermo e temiamo che non se ne farà nulla. Alessandria ha bisogno di innovazione, di progetti capaci di trasformarla completamente e proiettarla nel futuro. Questa è davvero l’ultima occasione, non ne avremo altre. Purtroppo il sindaco Abonante e la sua variopinta maggioranza, che va da quel che resta del Pd ai Cinque Stelle, fino al presidente Barosini, oggi calendiano e domani chissà, appare un’armata Brancaleone con idee inesistenti più che confuse sul futuro della nostra città e comunità. Centrosinistra e grillini, ecologisti e ambientalisti a parole, dimostrano con i fatti di non volere affatto dare una svolta ad Alessandria in questa direzione. Il rischio molto concreto, sul fronte Smart City come nuovo ospedale o secondo ponte sulla Bormida, sono le sabbie mobili, l’immobilismo totale. Ma il conto, salatissimo, lo pagherebbero tutti gli alessandrini”.