I ricordi di Oscar Lesca: “C’ero anch’io quella volta contro Pelè…”
L'ex giocatore dell'Alessandria ha allenato a lungo nella nostra provincia
Da tanti anni, oramai, non frequenta più i campi della provincia – ultima esperienza all’Asca, nella stagione 2014-2015, in Promozione, con una miracolosa salvezza ai playout – ma Oscar Lesca ha dato molto al nostro calcio e ha legato il proprio nome a diverse società importanti.
Prima di diventare allenatore, Lesca è stato un grande difensore, con trascorsi importanti tra i professionisti e un ricordo molto particolare tornato d’attualità proprio in questi giorni: nell’Alessandria che affrontò il Santos di Pelè, in campo c’era anche lui…
Mister, che ricordo ha di quella sera del 1968?
Un ricordo indelebile. Avevo 18 anni ed avevo debuttato con la maglia grigia solo poche settimane prima. Marcai Toninho, centravanti fortissimo che ha giocato a lungo anche con la Nazionale brasiliana, ma era chiaro che l’attenzione di tutti fosse rivolta a Pelè.
Chi lo ha affrontato, ha sempre sostenuto che Pelé “praticasse un altro sport”, tanto era forte…
Cito un episodio di quella partita: su Pelé giocava Gori, il nostro mediano, un tipo arcigno che non era abituato a fare tanti complimenti. Ho ancora in mente un’azione vicino alla linea del fallo laterale, con O’ Rei che fece una semplice finta di corpo e mandò Gori praticamente in tribuna!
In grigio lei ha giocato solamente nove partite, poi la sua carriera è proseguita altrove.
Sono stato ceduto al Legnano e poi ero nella rosa del Cagliari campione d’Italia nel 1970. Ancora Legnano, Venezia e Padova sono state le tappe più importanti del mio percorso.
Ha dei rimpianti?
Se avessi avuto un’altra testa, probabilmente avrei fatto tanta Serie A. Forse non ho avuto abbastanza pazienza. Però, come dico sempre, ringrazio Dio per essere riuscito a fare il calciatore e per avere trascorso gli anni più belli della mia vita giocando a pallone.
In provincia ha allenato e vinto molto. Le manca?
Ho ricordi molto belli, dal primo campionato vinto con l’Acqui fino ai ripetuti successi con Sale e Asca. Ma anche alcune salvezze valgono quanto un primo posto e sono molto legato a quei risultati. Nel 2011 mi sono trasferito a Biella e poi mi sono sposato, sto bene così.
Segue ancora i campionati dilettantistici alessandrini?
Sinceramente no, ho ‘staccato’ completamente. Vivo le mie passioni, a cominciare dal mare, e sono appagato.
Se si guarda indietro e ripensa alla sua carriera da calciatore, qual è il momento più bello?
Il debutto in serie B con l’Alessandria, a Udine, nell’aprile del ’68, quindi poco prima della famosa partita contro il Santos. Vincemmo 1-0, fu una domenica perfetta. E poi cito anche l’esordio nella Nazionale italiana di serie C, al Flaminio contro Israele. Il tecnico era un certo Enzo Bearzot…