Quella volta che Pelé incantò i 20mila del Moccagatta
Con il Santos, contro i Grigi: 12 giugno 1968, per gli 800 anni della città
Insieme nel Brasile campione dl mondo nel 1958. "Avremmo dovuto incontrarci a dicembre"
ALESSANDRIA – Il telefono di José Altafini continua a squillare. Arrivano troupe televisive e l’argomento è lo stesso: i ricordi di ‘Mazola’ (così José erastato ribattezzato in Brasile per la sua somiglianza con Valentino) su Pelé.
“Ho sperato che questo momento non arrivasse mai. Fino a due settimane fa ero in Brasile, finalmente dopo anni senza viaggi per il covid: avevo parlato con l’agente di Pelé perché voleva vedermi e per me sarebbe stata una gioia immensa abbracciarlo di nuovo. Invece, quando sono arrivato a San Paolo, le sue condizioni di salute erano già gravi e l’appuntamento è saltato”.
Quella volta che Pelé incantò i 20mila del Moccagatta
Con il Santos, contro i Grigi: 12 giugno 1968, per gli 800 anni della città
Insieme, Altafini e Edson Arantes do Nascimento, hanno vinto un Mondiale, nel 1958, quello del riscatto del Brasile dopo l’umiliazione del Maracanazo. “Lui aveva 17 anni, io 19, i due più giovani scelti dal ct Vicente Feola. Da quando esiste il calcio è stato il più forte. E lo sarà per sempre. Avrebbe potuto giocare in qualsiasi ruolo, anche in porta. So che un giorno, al Santos, lo fece parando tutti i tiri dei compagni. Noi rivali? Magari in campo, ricordo una mia doppietta in Santos – Palmeiras 7-6 che in Brasile considerano una delle più belle partite di sempre. Ma prima di tutto siamo stati amici”.
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Si sentivano spesso al telefono, Pelé e Altafini. “Alcuni anni fa ci siamo ritrovati tutti in Svezia, i protagonisti del trionfo mondiale del 1958: emozioni enormi, come il giorno della vittoria, il nostro 4-2-4- dei miracoli. A ripensarla oggi quella del 1958 sembrava quasi una squadra da playstation: fenomenale, sbagliava nulla. E Pelé immenso. Non si possono fare paragoni, lui è il più forte della storia del calcio. Anzi, è il calcio”.