Depuratore degli Orti, 6 milioni per il potenziamento
Amag Reti Idriche presenta i lavori nel sito alle porte della città
Via libera del Ministero dell'Ambiente. Il presidente Perissinotto: "Entro il 2025 sarà ridotto sensibilmente il quantitativo di fanghi di depurazione avviati al recupero"
Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato la graduatoria dei progetti approvati nell’ambito dei fondi del Pnrr, destinando al depuratore di Alessandria Orti 1,9 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno altri 375mila euro a carico di Amag Reti Idriche.
Il piano ha l’obiettivo di aumentare l’efficienza della linea di trattamento fanghi attraverso il recupero di un biodigestore in disuso da un decennio, trasformandolo in una vasca di stabilizzazione areata dei fanghi e l’inserimento nel processo di due moderne macchine per la disidratazione dei fanghi. Interventi che consentiranno di ridurre la quantità di acqua presente nei fanghi, passando dall’attuale 23% al 30% circa.
Depuratore degli Orti, 6 milioni per il potenziamento
Amag Reti Idriche presenta i lavori nel sito alle porte della città
«Si tratta di un’importante integrazione ai lavori fatti finora al depuratore di Alessandria Orti, che collocherà il nostro impianto tra i più moderni ed efficienti del settore – sottolinea l’Amministratore unico di Amag Reti Idriche, Paolo Maria Ronchetti (foto sotto) – Lo sforzo è di dare ad Alessandria un impianto non solo in grado di depurare le acque reflue, ma anche di farlo con criteri e tecnologie sostenibili ora e per i decenni a venire».
«I fondi del Pnrr costituiscono una grande opportunità per il territorio – sottolinea il presidente del Gruppo Amag, Claudio Perissinotto (foto sotto) – Entro il 2025 sarà ridotto sensibilmente il quantitativo di fanghi di depurazione avviati al recupero, con importanti effetti positivi sia in termini economici che ambientali».
Già oggi i fanghi di depurazione prodotti dagli impianti di depurazione di Amag Reti Idriche vengono recuperati in agricoltura tramite aziende specializzate e certificate, attraverso un percorso circolare che vede il completo riutilizzo ambientale dei nutrienti estratti dai reflui per mezzo di processi depurativi. «Recupero – sottolinea l’azienda – reso possibile dalla buona qualità dei fanghi prodotti, anche grazie ai costanti controlli dei reflui scaricati in fogna e in virtù del processo depurativo computerizzato a cicli alternati in reattore unico di cui gli impianti sono dotati».