Bulgari, comparsa la prima gru: 650 nuovi posti di lavoro entro il 2028
Ci sarà un ponte esterno sospeso a collegare le strutture della Manifattura
VALENZA – A soli cinque anni dall’apertura della nuova manifattura di gioielli Bulgari, polo di eccellenza nello storico distretto orafo di Valenza e più grande sito produttivo di gioielli d’Europa, e a seguito dell’annuncio del progetto di ampliamento della stessa, il 3 novembre scorso si è tenuta la cerimonia di posa della prima pietra, alla presenza dell’Amministratore Delegato del Gruppo Bulgari Jean-Christophe Babin e dei Sindaci dei due Comuni coinvolti, Maurizio Oddone (Valenza) e Andrea Bortoloni (Pecetto di Valenza) che hanno insieme ufficialmente inaugurato la partenza dei lavori di ampliamento il cui termine è previsto entro la fine 2024.
In questi giorni nel cantiere è comparsa la prima gru.
Con una nuova superficie di 17.500 metri quadrati e l’assunzione di 650 nuovi dipendenti prevista entro il 2028, la nuova struttura consentirà di raddoppiare l’attuale capacità produttiva del sito, portandolo ad una superficie complessiva di 32.000 metri quadrati, diventando probabilmente la più grande manifattura di gioielli al mondo.
Molto più di un semplice, ma decisamente significativo, investimento industriale, il progetto rappresenta l’ennesima audace dimostrazione dell’impegno di Bulgari nel rafforzare il valore inestimabile dell’artigianato tradizionale italiano, proiettandolo
nel futuro.
Non è un caso che la Manifattura attuale – progettata dallo studio di architettura Open Project srl – sia stata costruita dove una volta risiedeva la cosiddetta Cascina dell’Orefice di Francesco Caramora, il famoso orafo che nel 1817 aprì il suo laboratorio a Valenza, trasformando il piccolo villaggio nella città dell’oro.
Un legame fra tradizione e innovazione che ora si estende al nuovo sito produttivo: qui l’apertura della Scuola Bulgari farà da ponte tra i due nuovi edifici e quello esistente, un punto di raccordo tra passato e futuro, simbolo dell’impegno di Bulgari verso le generazioni di artigiani e il settore della gioielleria italiana di oggi. Cuore pulsante del progetto, questo centro formativo, sviluppato e gestito in collaborazione con TaDS (Tarì Design School), la scuola di oreficeria del Centro Orafo Il Tarì (Marcianise), rappresenterà la prima scuola di formazione professionale di Bulgari rivolta a studenti esterni. Un’opportunità unica per offrire un percorso di professionalizzazione alle nuove generazioni di gioiellieri e assicurare opportunità di lavoro nel settore orafo.
Sviluppato dallo studio di architettura italiano Politecnica, il progetto è stato interamente realizzato con un approccio sostenibile, secondo i principi di efficientamento energetico, non solo per ridurre drasticamente l’impatto ambientale del sito, ma anche per preservare il territorio limitrofo e la sua biodiversità. Integrandosi perfettamente nell’ambiente circostante, proprio come l’attuale stabilimento, il nuovo edificio sarà costruito utilizzando tecnologie e materiali innovativi a basso impatto ambientale, con l’obiettivo di ottenere la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), il sistema
di certificazione di edilizia sostenibile più esigente al mondo, già conquistato dall’attuale Manifattura nel 2017.
L’ampliamento consisterà in due nuovi edifici e un ponte esterno sospeso che collegherà tra di loro le tre strutture. La parte centrale, di 4.500 metri quadri, non solo ospiterà l’area di accoglienza ma anche la Scuola Bulgari e il ristorante interno, mentre l’edificio più ampio, di 13.000 metri quadri, sarà dedicato alla produzione.
«L’espansione della Manifattura nasce dalla stessa ambizione audace che ha dato vita all’attuale sito produttivo, ovvero di permettere agli artigiani di praticare un’arte antica con un approccio orientato al futuro. Tutti i gioielli Bulgari sono realizzati esclusivamente in Italia perché crediamo nella manifattura autentica e tradizionale, e nel valore aggiunto di operare laddove risiede il vero know how. Il nostro obiettivo non è unicamente quello di supportare la crescente richiesta globale, nel medio e lungo termine, per gioielli senza tempo e realizzati magnificamente, ma anche di continuare ad investire nel genio e nella
maestria che hanno reso l’artigianato italiano celebre in tutto il mondo – e di cui Valenza è un esempio illustre nel campo della gioielleria, poiché costituisce un polo di eccellenza orafa sin dal Rinascimento. In un momento complesso a livello globale, vogliamo lanciare un messaggio positivo per il futuro, continuando ad investire nel nostro paese. Questo ci consentirà di creare numerosi nuovi posti di lavoro diretti nei prossimi 5 anni e alcune centinaia di posti di lavoro indiretti attraverso i nostri fornitori» ha commentato l’amministratore delegato del Gruppo Bulgari Jean-Christophe Babin.