Brachetto, vendite in leggero calo rispetto a un anno fa
Per il vino nostrano le festività natalizie rappresentano storicamente il periodo più favorevole
ACQUI TERME – «Rispetto allo stesso periodo del 2021, quest’anno arriviamo alle festività natalizie con un lieve calo per quanto riguarda le vendite»: è il bilancio di fine anno di Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela del Brachetto d’Acqui.
«Una tendenza – commenta su cui a mio avviso pesa senz’altro il clima non favorevole e di generale incertezza su costi e consumi. Le persone, ovviamente, sono più attente alle proprie spese. D’altronde questo è anche il periodo delle scadenze di Imu e Tari. In questo senso credo che forse sarebbe il caso di rivedere qualcosa, magari posticipando i termini, per andare incontro alle difficoltà degli stessi cittadini».
Le prospettive per il 2023
Ricagno, comunque, non nasconde una nota di rammarico, «anche perché la qualità dell’annata è davvero ottima, e storicamente il mese di dicembre è sempre un buon periodo per il Brachetto, ma a oggi si registra una leggera decrescita degli imbottigliamenti. A questo punto contiamo di risollevarci tra febbraio e aprile 2023, in vista delle festività pasquali, della fiera di Dusseldorf e del Vinitaly».
Se l’anno scorso la produzione complessiva di Brachetto d’Acqui si è attestata intorno ai 3 milioni di bottiglie, «quest’anno – afferma Ricagno – ci fermeremo a 2milioni e 800mila. Come detto, sperando di recuperare qualcosa da febbraio in poi. A ogni modo per rilanciare il prodotto anche nella grande distribuzione nel 2023 avvieremo un’importante promozione in 120 punti vendita del nord d’Italia offrendo degustazioni alla clientela».