L'Alessandria dura un quarto d'ora. Il Cesena è di un'altra categoria
L'llusione del pareggio al 35', dal dischetto. Poi due reti a inizio ripresa, con colpe collettivo. In dieci per 30'
Grigi ora penultimo, scavalcati dal San Donato. Mareitta evita un passivo più pesante
CESENA – A forza di dire che “non era questa la partita per muovere la classifica” ci si trova, dopo 19 giornate, al penultimo posto. Con numeri che definire preoccupanti è poco. Sicuramente realistici e figli di una involuzione che non è di oggi, contro uno squadrone, ma dura da un mese e mezzo abbondante.
Così, negli ultimi 90′ dell’andata, da quartultima l’Alessandria diventa penultima, scavalcata dal San Donato Tavarnelle e raggiunta dall’Olbia, che sta meglio come differenza reti.
Già, i gol: 12 e su azione davvero pochi. Fra i tanti motivi di una stagione che fa paura per il futuro prossimo c’è anche il problema dell’attacco. Non l’unico, purtroppo.
MARIETTA – A galla: con tre interventi decisivi evita che il passivo assuma proporzioni esagerate. Sul primo e sul terzo gol sconta le colpe della difesa, il secondo è un po’ anche suo. Per ammissione dell’autore, Ferrante “ho visto il secondo palo scoperto”. Tocca a lui coprirlo: 6
ROTA – Decisivo: in un solo caso in termini positivi, quando va a prendersi il rigore con un guizzo in area. In negativo per i due gialli, il secondo assolutamente evotabile, a centrocampo. Anche se Adamo non è al meglio, fatica comunque a salire: 5
CHECCHI – Contenitore: nei primi 25′ arrembanti cerca almeno di far valere le sue capacità sulle palle alte. Per superare il centrocampo prova lanci lunghi, ma la squadra raccoglie poco: 6
SINI – Combattente: Sbavature anche da parte sua, meno nel primo tempo, di più in avvio di ripresa, e Ferrante inventa il raddoppio. Almeno prova a limitare gli assalti. Il cambio, così dice Rebuffi, è “per stanchezza e perché diffidato”. Il capitanon non sembra, però, gradire molto: 6
BELLUCCI – (dal 38’st) Ininfluente: pochi minuti, a gara già chiusa: ng
NUNZELLA – Involuto: il duello con Zecca è tutto a fare del cesenate, che accelera e ha la meglio in velocità e nella protezione della palla. Il primo gol nasce da un pallone che dovrebbe coprire e non fa. Impreciso, spesso superato, anche i cross in area sono rari e poco utili: 5
L'Alessandria dura un quarto d'ora. Il Cesena è di un'altra categoria
L'llusione del pareggio al 35', dal dischetto. Poi due reti a inizio ripresa, con colpe collettivo. In dieci per 30'
BALDI – (dal 14′ st) Opaco: Neanche il tempo di entrare e l’Alessandria si trova in dieci. Così margini per provare ad alzare il gioco in fascia non ne ha più e si mimetizza nella fatica generale: 5.5
NICHETTI – Indefinito: Dovrebbe garantire più protezione alla difesa e raramente gli riesce. Dovrebbe provare a far girare palla in costruzione e gli riesce di rado. Dovrebbe impostare, ma perde spalla in mezzo, dove servirebbe un po’ più di durezza nei contrasti: 5.5
SPERANZA – Impreciso: uno di quelli in cui si nota più volontà di provare a giocarsela anche nell’uno contro uno, ma con troppe inesattezze di valutazione dei movimenti, che finoscono per aiutare le ripartenze avversarie. Coinvolto nella marcatura troppo larga su Prestia nell’azione del vantaggio: 5.5
PERSEU – (dal 33’st) Inserito: prova a entrare in una gara complicata, un paio di chiusure, anche una conclusioni, alta. Almeno vivace: ng
PELLEGRINI – Volenteroso: oltre alla maggiore fisicità (rispetto a Rizzo) che può essere una ragione della scelta da parte di Rebuffi, anch volontà. Ma non bastano, serve di più: 5.5
LOMBARDI – (dal 33’st) Irrilevante: tocca tre o quattro palloni, che non incidono: ng
GALEANDRO – Limitato: Nel duello con Prestia non ha quasi mai la meglio. Il movimento non basta, se non c’è vera sostanza in avanti, dove vorrebbe incidere, ma non si ricorda una conclusione: 5
MARTIGNAGO – Volenteroso: Almeno prova a giocare tra le linee, all’inizio con pochi spazi, poi sfruttando i ritmi più bassi nella seconda metà del primo tempo. Un bel rigore, un paio di lanci che Nepi non sfrutta. Fra gli ultimi ad arrendersi: 6
NEPI – Leggero: non dà peso in avanti nonostante la stazza, al suo attivo una girata in area e una pessima finalizzazione sul suggerimento di Martignago. Ben controllato: 5
Prestia e quel gesto di scuse al popolo grigio
"Anche cinque anni fa c'era una situazione simile. Mi aguro che ci sia una svolta"
SYLLA – (dal 14’st) Indietro: anziché migliorare la condizione è come bloccato, non si avverte quasi il suo ingresso, corre male e bisticcia con il pallone: 5