I tifosi chiedono di più. E la tribuna resta deserta
ALESSANDRIA – Novanta minuti, più recupero, di tifo. Alla fine, però, gli applausi non ci sono.
Anzi, ad applaudire sono i giocatori, che capitan Sini porta sotto la Nord. La gente grigia è preoccupata, fino ad ora l’Alessandria ha vinto solo uno scontro diretto, con il San Donato Tavarnelle. Settima giornata di fila senza i 3 punti, con il Montevarchi un pareggio regalato, con errori e leggerezze troppo frequenti.
Così, al triplice fischio, c’è chi chiede ai giocatori di fare di più, lo pretende, perché così non basta, l’incapacità di difendere il vantaggio due volte è preoccupante, anche per il modo in cui i rossoblù toscani hanno rimontato.
Il gruppo ha limiti, ma dopo 18 giornate le giustificazioni dell’inizio (la partenza ritardata, i tanti debuttanti in categoria) non reggono più. “Anche le avversarie hanno tanti giovani come noi” insiste Checchi, protagonista nelle due reti. Una vittoria oggi avrebbe permesso di mettersi dietro cinque squadre e tirare la testa fuori dai fanghi del fondoclassifica.
Invece, in un girone i Grigi hanno conquistato 15 punti e l’atteggiamento dei primi 20′ è di una squadra intimorita, con il pallone che scotta tra i piedi.
“Siamo noi che dobbiamo dare di più alla gente che ci sostiene“, è l’ammissione di Checchi.
In uno stadio dove i Grigi hanno conquistato solo 6 punti nell’andata. E dove la tribuna vip è desolatamente vuota. Un vuoto che dice tanto, troppo. Come i soli 277 paganti, e i 474 abbonati non erano tutti presenti: togliere l’amore per il calcio a questa piazza è un brutto segnale.