Terzo Valico, Ferraris garantisce: «Le talpe potranno ripartire»
L'amministratore delegato di Ferrovie ha spiegato che sarà modificata la conformazione delle macchine scavatrici bloccate ad Arquata Scrivia
GENOVA — Nel giorno di Santa Barbara, patrona dei minatori, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha fatto visita ai cantieri del Terzo Valico per assistere all’abbattimento del diaframma del binario dispari nella galleria tra Polcevera e Cravasco. Con questo ulteriore passo, il processo di realizzazione della nuova linea ferroviaria è arrivato all’82 per cento. Il commissario di governo Calogero Mauceri ha ribadito che conta di vedere il passaggio del primo treno nel 2025.
«Ci sono alcune problematiche sul versante piemontese dell’opera – ha spiegato Mauceri – Tra queste la talpa che si è bloccata durante le operazioni di scavo e che ci sta facendo perdere del tempo ma stiamo lavorando per risolvere». Il riferimento è al cantiere di Arquata Scrivia, dove le Tbm, le grandi macchine scavatrici, si sono dovute fermare fin da luglio a causa della roccia troppo friabile, che non permette il consolidamento della volta.
«È un cantiere che ha una situazione geologica molto complicata e le soluzioni sono complesse sotto il profilo tecnico», ha detto Pietro Salini, amministratore delegato di WeBuild, il gruppo incaricato di costruire il Terzo Valico. L’amministratore delegato di Ferrovie Luigi Ferraris ha spiegato che una possibile via d’uscita è stata trovata: «Si tratta di modificare la conformazione delle talpe per permettere la prosecuzione degli scavi». Mauceri aveva previsto la ripresa dei lavori a gennaio 2023 (quindi 6 mesi di ritardo), ma né Salini né Ferraris hanno voluto sbilanciarsi sui tempi.
Non ci sono invece novità sul quadruplicamento della Tortona-Milano: senza di esso, i benefici del Terzo Valico sarebbero sostanzialmente vanificati. Ferraris ha detto si tratta di un’opera «da fare» perché è «essenziale», ma per ora non è stata completamente finanziata né è stata inserita nel programma del Pnrr.
Il Governo ha stanziato di recente oltre 300 milioni di euro che portano il costo totale del Terzo Valico e del nodo di Genova a 7 miliardi e 800 milioni: lo stanziamento si è reso necessario per fare fronte agli extra costi, in particolare per il rincaro delle materie prime e dei carburanti.