Caritas in difficoltà per il caro bollette, Farello chiede solidarietà
La realtà di assistenza chiede un aiuto per superare l'inverno, le parole dell'esponente dem
CASALE – La Caritas Diocesana di Casale è in difficoltà, per questo lancia un appello affidato alle parole del direttore don Marco Calvo per poter continuare ad assistere le oltre 750 famiglie che segue.
«Cari amici, spinti dall’urgenza di dare risposte alle persone che vengono a chiedere aiuto, perché incapaci di far fronte alla spesa di utenze sempre più consistenti, ci siamo convinti, come Caritas di Casale Monferrato, a lanciare questo appello di raccolta fondi per prepararci ad un inverno difficile per tutti, ma durissimo per chi, già prima dei rincari, si trovava in una situazione di difficoltà economica.
La nostra Caritas assiste, con le realtà caritative parrocchiali e con il centro di ascolto diocesano, oltre 750 nuclei famigliari con viveri e aiuti economici. Inutile spiegarvi che, con i rincari dei generi alimentari, l’aumento delle richieste e la progressiva riduzione dell’entrate dell’8×1000, le nostre forze non basteranno per affrontare l’inverno.
Così abbiamo deciso, non senza imbarazzo e vergogna, che per un attimo ci avvicinano nei sentimenti alle persone che bussano alla nostra porta, di chiedere aiuto. Vorremmo poter continuare a sostenere le persone che già aiutiamo con i viveri, ma anche prepararci ad un aumento delle richieste di pagamento di utenze, laddove non saranno sufficienti gli interventi statali e delle istituzioni. Nessuno al buio. Perché il buio è freddo, è paura, è sconforto. Vorremmo arrivare al Natale con la consapevolezza di non aver lasciato nessuna famiglia con la luce staccata per morosità.
Per farlo abbiamo bisogno di un aiuto. Solo i nostri fondi non basteranno. In cambio abbiamo da offrire l’impegno da parte nostra a continuare con serietà e responsabilità il lavoro di assistenza già iniziato, oltreché la certezza che i fondi raccolti da questa iniziativa verranno esclusivamente utilizzati per offrire un supporto economico per far fronte al caro bollette, e non in altre opere strutturali o attività amministrative. Lo scorso anno la Caritas Diocesana ha speso oltre 60.000 € in questo genere di aiuti: visti i rincari quest’anno potrebbero esserne necessari più del doppio.
Crediamo che la gravità della situazione che stiamo vivendo possa giustificare la nostra sfrontatezza nel chiedervi un sostegno.
Grazie per quello che potrete fare. Con molta riconoscenza».
Questi sono gli estremi per donare: Centro Volontari Caritas Odv-ets, via Trino 21 15033 Casale Monferrato
Cod. fisc. 91017330068. Iban: IT15M0306909606100000005106. Causale: Donazione per Fondo Luce.
Circa la richiesta della Caritas Diocesana arriva l’intervento del dem Gabriele Farello: «Don Marco Calvo, ha diffuso una lettera che non può e non deve lasciarci indifferenti. Una supplica che obbliga cittadini e istituzioni a fermarsi e riflettere. Il primo passo, elaborato da chi quotidianamente vive sul campo i drammi degli “ultimi”, lascia impietriti: “Nessuno al buio. Lo sai che per chi deve scegliere cosa c’è da tagliare tra gas e luce è meglio scegliere di stare senza gas? Senza luce non va neanche la caldaia. Ecco la scelta che si trovano a dover fare famiglie del nostro territorio» dice l’esponente Pd.
«Viviamo un periodo nel quale l’inflazione è al 12%, un freddo numero che si traduce nella drastica diminuzione del nostro potere di acquisto con i prezzi che sono aumentati rispetto a mesi fa, mentre gli stipendi restano immutati. Lo stiamo riscontrando tutte e tutti, a partire dalle spese di prima necessità quali generi alimentari, abbigliamento e, soprattutto, energia. Nell’energia rientrano appunto la corrente elettrica, il gas e il carburante del quale necessitiamo per recarci sul posto di lavoro. Spese vive e fisse delle quali non possiamo fare a meno. E la Manovra Finanziaria 2023 non ci consegna al momento azioni capaci di andare a colmare questo distacco. La lettera di don Marco Calvo attiva un ragionamento che sta alla base di chi opera nell’assistenza ai soggetti più fragili e che deve sollecitare chi fa parte di organizzazioni politiche e ha ruoli istituzionali. È il dilemma tra solidarietà, sempre opportuna ed eticamente necessaria non per appagamento personale ma per la promozione dell’attenzione dedicata a chi resta indietro, e le ragioni che ci fanno ancora credere l’importanza dell’impegno politico per modificare le condizioni che conducono sempre più persone, nuclei, aree sociali in situazione di disagio. Questi temi devono essere la priorità nell’agenda politica di tutte le istituzioni, locali e nazionali».