La disabilità? Si affronta anche con il sollevamento pesi
Un'iniziativa che prosegue con profitto da diversi mesi
CASALE – Lo si dice spesso lo sport è veicolo d’inclusione. Lo è certamente nel caso del progetto di Asi ‘Guardiamoci con gli occhi dello sport’ che nel Casalese, dopo la sperimentazione semestrale da marzo scorso coinvolge il servizio socioassistenziale dell’Asl-Al diretto da Annamaria Avonto, l’assessorato ai Servizi sociali guidato da Luca Novelli, il Country Sport Village di Mirabello e il Team Francia, ma soprattuto una decina di ragazzi e ragazze affetti da disabilità cognitive, psico-cognitive e fisiche che si allenano a stretto contatto con atleti e appassionati normodotati sotto la supervisione del tecnico Marco Francia.
Spiega Novelli: «Si tratta di un progetto partito lo scorso anno; ci sono già società che si occupano di sport e disabilità, penso a Silvana Baj, ad AttivaMente e Anffas, ma forse nessuna in un ambito così specifico come in questo: parliamo di sollevamento pesi e di attività in palestra di fronte alla quale non sapevamo come gli utenti avrebbero reagito, direi più che bene visto che uno di loro ha deciso di intraprendere un percorso agonistico!».
Indipendenza ritrovata
Per gli utenti non ci sono costì: l’attività viene finanziata dall’Asl e i locali forniti gratuitamente dal sodalizio di Mirabello. «Ci piace definirci Team – spiega Matteo Ramagna, referente anche di Asi e del Country Sport Village – una famiglia che tiene conto delle diversità».
«L’idea di fondo è che lo sport possa includere, tutti devono poterlo praticare. Siamo un gruppo di persone che si allenano insieme. La migliore soddisfazione è quando mi ringraziano a fine allenamento. Dopo qualche mese uno dei ragazzi mi ha detto: “Riesco a entrare nella vasca da bagno da solo”: ridare loro l’indipendenza è la cosa più bella» ha proseguito Francia.
«Si coniuga il recupero di abilità fisiche con il recupero delle abilità sociali, proseguiremo nel progetto sperando di allargarlo e di trovare aiuti che possano far superare i problemi, in primis la distanza tra Casale e Mirabello» il commento della dottoressa Avonto. L’inclusione avviene in due sensi: «I nostri ragazzi educano le persone che li circondano».