L' Alessandria regala, l'Ancona rifila un tris secco
Le prime due reti sono omaggio dei Grigi
Errori, distrazioni e il solito peso scarso in attacco
ANCONA – “Siamo dispiaciuti per i nostri tifosi, ci sono sempre e avrebbero meritato ben altro“. Fabio Rebuffi non va sotto la curva, e non perché non voglia, ma perché ci sono regole ben precise per i tesserati. E poi i tifosi chiedono il capitano, Simone Sini, perché il messaggio deve arrivare a una squadra che in sette minuti ha consegnato la partita nelle mani dell’Ancona.
Lo ha fatto con errori, leggerezze, palloni regalati e il solito poco peso in avanti, problema cronico e condizionante. Ma la sconfitta di oggi preoccupa perché è ‘figlia’ di tutti, e di tutto, dei limiti tecnici e di personalità che hanno permesso a una avversaria ben organizzata, ma non certo incontenibile, di trovarsi serviti su un piatto d’argento due reti e il contropiede per segnare la terza. “Un tempo giocato con la giusta aggressività, concedendo quasi nulla, intensi anche nel fermare la manovra in uscita dell’Ancona”: vero, su questo Rebuffi ha anche ragione, ma Perucchini deve fare una sola parata vera nella prima frazione, e la più importante nella ripresa per evitare che i Grigi riaprono la gara. Dall’1-0 una prestazione condizionata dal risultato, come già martedì, e se la squadra è bloccata, ha paura, ragiona poco, il gap anche rispetto ad avversarie non irresistibili, ma la quasi totalità di quelle del girone, sono ancora più evidenti.
L' Alessandria regala, l'Ancona rifila un tris secco
Le prime due reti sono omaggio dei Grigi
MARIETTA – Coinvolto: nella responsabilità di almeno due dei tre gol subiti. Non il primo, ma il secondo nasce da un atteggiamento molle sil tocco all’indietro e anche nel terzo non è immune da colpe. L’errore nell’azione del secondo, però, è quello che pesa di più: 5
ROTA – Arruffato: primo tempo con qualche anticipo efficace e uscita palla al piede, poi anche lui entra nel tunnel degli sbagli e rischia in almeno tre occasioni di farsi saltare in una zona pericolosa del campo. Pasticcia un po’ e diventa prevedibile: 5.5
CHECCHI – Anticipato: gara divisa a metà nel primo tempo attento sui palloni alti che arrivano in area. Poi, però, nel gioco a terra, soffre tanto prima Moretti e poi Mattioli, che ‘strappano’ in velocità: 5.5
BELLUCCI – Condizionato: anche per lui esistono due gare, quella con una relativa sicurezza nel non far arrivare palloni in area e quella in cui perde il ritmo e il passo, forse anche per il peso del cartellino dopo un quarto d’ora: 5.5
NUNZELLA – Intermittente: dalla sua parte agisce D’Eramo, duello con sorti alterne, ma comunque porta su qualche pallone da sfruttare meglio. Nella ripresa accentra la sua posizione, ma in realtà, spesso finisce fuori dalla zona in cui potrebbe provare a incidere: 5.5
PERSEU – Limitato: vorrebbe provare a costruire, ma i suoi passaggi, un po’ affrettati e poco ragionati, diventano spesso facile preda degli avversari. La manovra per vie orizzontali, soprattutto a ritmi compassati, è facilmente prevedibile: 5
SPERANZA – (Dall’11’st) Involuto: troppi movimenti e troppi passaggi per essere dentro la manovra. Così si dà il tempo all’avversario di capire la giocata e di provare ad anticiparla: 5
NICHETTI – Determinante: in negativo, perché la partita gira attorno a un suo sbaglio anche grossolano, non da giocatore esperto. Non basta provare un paio di conclusioni dalla distanza per cambiare il suo impatto sulla gara, che è più da centrale aggiunto che da mediano: 4.5
RIZZO – Offuscato: i compagni lo cercano a destra, ma fa una fatica enorme a saltare l’uomo e spesso perde palla in fase offensiva per mancanza di letture lucide della manovra. Gradualmente si spegne: 5
La rabbia dei tifosi. "Segnali di resa anticipata"
A fine gara Sini sotto il settore ospiti
LOMBARDI (dall’11’st) – Vivace: niente di che, nessuna giocata particolare, ma almeno più aggressività e qualche pallone di più buttato in mezzo alla ricerca di colpo per rientrare in gioco: 5.5
FILIP – Involuto: dalla settimana in nazionale è tornato meno brillante, un po’ stanco, a tratti anche un po’ nervoso. Troppi palloni persi e letture della manovra avversaria non così efficace. Non è solo questione di posizione e di condizione, su cui anche si può discutere, ma anche di convinzione: 5
MARTIGNAGO – (dall’11’st) Pericoloso: dal suo piede parte l’unica vera occasione, e Perucchini deve fare una grande parata per impedirgli di riaprire la gara. Deve uscire anche sui suoi piedi, qualche minuto dopo. Inteso che Nepi sembra non rientrare più nei piani, l’ex Teramo dovrebbe stare sempre in campo: 5.5
PELLEGRINI – Volenteroso: anche ruvido il giusto nei contrasti nel primo tempo, ma ancora troppo acerbo nel gestire il pallone e, quindi, più facilmente marcabile degli avversari, che gli concedono poco spazio (e quel poco non lo sfrutta bene, con tiri abbondantemente sul fondo: 5.5
GAZOUL – (dal 27’st) Bloccato: non gli viene concesso molto spazio, ma almeno una conclusione è sua e tra le più pericolose. Poco, comunque: ng
GALEANDRO – Leggero: il gol questo sconosciuto per uno che si muove, spesso, ai 40 metri dalla porta e, quindi, di chance per segnare non gliene capitano molte. Suggerisce per Martignago nell’unica opportunità vera. Nei poco più di 30′ in cui giocano insieme fanno pensare che dividerli durante la gara non è consigliabile: 5.5