«Gianni Calvi, maestro nel senso pieno, i suoi occhi brillavano di sogni»
L'intervento del professor Fabrizio Meni
Aveva 75 anni. Fu diverse volte assessore e consigliere comunale
CASALE – Un lutto colpisce la comunità monferrina. Nella serata di ieri è morto in ospedale a Casale Giovanni ‘Gianni’ Calvi, conosciutissimo ex insegnante e amministratore pubblico. Era stato più volte assessore, dal 1980 al 1984 e dal 1995 al 1999. Ancora maggiori nel numero le esperienze da consigliere comunale, l’ultima durante l’amministrazione Palazzetti.
Calvi era anche lo storico presidente dell’associazione Orizzonte Casale, che si occupa della tutela e della fruizione dei monumenti della città. Aveva 75 anni. Negli ultimi anni aveva combattuto con vari problemi di salute. Calvi lascia moglie e due figli.
Ricchissimo il suo curriculum, oltre ai ruoli già citati era stato presidente del Parco di Crea e del coordinamento dei sacri monti piemontesi. «Un’anima bella» lo descrive un’amica.
«Gianni Calvi, maestro nel senso pieno, i suoi occhi brillavano di sogni»
L'intervento del professor Fabrizio Meni
Il rosario sarà alle ore 18.30 lunedì 5 dicembre in Duomo; il funerale sarà sempre in Duomo martedì 6 dicembre alle 10.30.
Questo il ricordo del sindaco Federico Riboldi: «Ci lascia un grande casalese, profondo patriota monferrino, uomo che ha fatto della coerenza la linea guida della propria vita. A lungo amministratore della nostra comunità, seppe lasciare quando si accorse che la salute non gli avrebbe consentito di continuare a svolgere il suo ruolo in piena operatività e per favorire il ricambio generazionale. Sarei stato ancora molte ore ad ascoltare dalla sua viva voce racconti del nostro Monferrato, che dal punto vista storico ha trovato in lui un cultore superbo. Indimenticabili le sue visite guidate ai monumenti cittadini, condite da aneddoti e da un amore limpido per la città trasmesso sempre con entusiasmo. Ciao Gianni, non scorderemo il tuo impegno a tutto tondo per la comunità e proseguiremo nel solco che hai tracciato».
Questo il cordoglio del consigliere comunale Pd Fabio Lavagno: «Con Gianni Calvi se ne va un rappresentante importante della nostra comunità. Il suo impegno professionale di insegnante, o meglio come ‘maestro’, lo ha portato ad affrontare i suoi tanti impegni pubblici con quella curiosità e quella necessaria attitudine a dover rendere chiara e leggibile anche la maggiore complessità. Un impegno civile il suo basato anche sulle sue esperienze di vita a partire dal rifiuto del servizio militare, una testimonianza che lo arricchì con gli anni di volontariato in Brasile che spesso ricordava e che anticipò di molto i tempi. Amministratore appassionato della città di Casale, non ha fatto mancare la sua esperienza ovunque si sia impegnato: alla guida del Parco del Sacro Monte di Crea come all’Ecomuseo della Pietra da Cantoni o nell’associazionismo culturale di cui è stato vero protagonista. Alla città, alla politica, a tutti mancherà la sua mitezza, la sua umanità e la sua competenza. Una mancanza che sarà certamente ancora maggiore per i suoi cari a cui non può che andare il nostro pensiero in questo triste momento».
Sempre per quanto riguarda i dem, c’è il messaggio anche del capogruppo a Casale Luca Gioanola: «Condoglianze e un caro abbraccio ai famigliari di Gianni Calvi. Non ho avuto modo di approfondire la sua conoscenza il ricordo che porto dentro dalle occasioni di incontro avute con lui è di una grande passione per la cultura, per Casale e per le persone. Il tutto contraddistinto da grande umanità e dolcezza. Riposa in Pace, caro Gianni».
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Le parole dello storico monferrino
Così invece lo ricorda il monferrino Alberto Deambrogio, segretario regionale di Rifondazione Comunista: «È mancato Gianni Calvi, un uomo di pace. Ha attraversato lunghe stagioni della politica e della cultura casalesi. Uno dei principali discepoli di don Gino Piccio, instancabile costruttore di umanità e diffusore del pensiero di Paulo Freire. Mi dispiace moltissimo.
Lo avevo conosciuto nel 1980. L’aveva portato alla mia scuola media di campagna il professore di storia e geografia Ezio Bacchetta. Gianni aveva illustrato con foto e racconto la sua esperienza di obiettore di coscienza in Brasile. Se anche io sono diventato più di dieci anni dopo un obiettore, scelta che ha caratterizzato la mia vita, lo devo in gran parte a quell’incontro. A lui va il mio pensiero riconoscente, che spero di mantenere vivo per le preziose indicazioni da qui in avanti».