‘La Bella Stagione’ un po’ acquese tra Vialli, Mancini e lo scudetto
Nel docufilm interviste di Massimo Prosperi, sceneggiatura di Baccalario
ACQUI TERME – L’emozione è più forte delle preoccupazioni per la classifica deficitaria e per le notizie altalenanti sulla cessione. Perché questi sono i giorni in cui il popolo sampdoriano – e gli appassionati di calcio e di storie vere – aspettano di rivivere la straordinaria impresa di trent’anni fa.
Emozionati e orgogliosi anche due acquesi, Pierdomenico Baccalario e Massimo Prosperi: già coinvolti nel libro ‘La bella stagione’ e scelti dalla Groenlandia Film per Rai Cinema, il docufilm è stato proiettato in anteprima assoluta sabato scorso, al cinema Reposi a Torino, nell’ambito di Torino Film Festival (ore 19, ingresso libero, ma pochissimi posti) e poi domenica 27, a Genova, alle 18, al Porto Antico.
Marco Ponti, regista fra gli altri anche di ‘Santa Maradona’, ha realizzato un docufilm, il tricolore nel campionato 1990 – 91, che occupa la prima parte, con materiale d’archivio, filmati d’epoca inediti e interviste ai protagonisti, realizzate tre decenni dopo. Stesso titolo, ma rispetto al libro c’è una seconda parte, che inizia e si conclude a Wembley, ideale trait d’unione tra l’inizio della diaspora del gruppo dopo la sconfitta con il Barcellona e la scomparsa di Paolo Mantovani, ma anche il luogo del trionfo dell’Italia di Mancini e Vialli all’Europeo 2021.
Il ruolo dei due acquesi? La produzione ha scelto di avvalersi di Book on a tree: Baccalario ha curato in prima persona la sceneggiatura, e Prosperi si è occupato di intervistare i protagonisti, con domande fuori campo, «la mia voce non si sente, ma un docufilm deve essere un ‘flusso di coscienza’», sottolinea Prosperi. «Ho curato anche la raccolta di materiale inedito, anche riprese private. Come quelle sulle serate di karaoke della squadra all’Overjoyed e, anche, la prova generale della festa scudetto presentata da Gianni Minà».