Alessandria ceduta. Cerri e Rebuffi lo annunciano alla squadra
Fra poco, prima dell'inizio dell'allenamento al centro Michelin
L'avvocato Restano: "Oggi nessuno si è presentato dal notaio. Cosa si chiede? Solidità finanziaria e competenza gestionale"
ALESSANDRIA – “Oggi il presidente Luca Di Masi ed io ci siamo presentati dal notaio, perché oggi era la data fissata per la cessione delle quote. Anche se il soggetto con cui era stato raggiunto un accordo non aveva rispettato i passaggi e le operazioni fissate per perfezionare la vendita. Noi, comunque, abbiamo rispettato l’appuntamento, ma nello studio dove si doveva completare l’iter ci siamo trovati solo noi“.
Parla l’avvocato Federico Restano, dello studio Weigman, al fianco di Luca Di Masi già quando, dieci anni fa, proprio in questo periodo, era iniziato il percorso per l’acquisto del club grigio. Lo fa per mettere una pietra definitiva sulla trattativa che era stata individuata e messa nero su bianco il 21 ottobre. Non fa nomi – “c’è una clausola di riservatezza, come sempre in questi casi, e c’è anche la mia deontologia e il rispetto per chi vende e chi acquista” – ma è chiaro che Manuele Ilari, e anche Marco Santarelli che già si era defilato, escono di scena dopo aver fatto una fugace apparizione
Ma si riparte, “con un po’ di delusione per questo epilogo, certo, ma anche con entusiasmo. E, sempre, con la stessa volontà, da parte della proprietà: cedere le quote dell’Alessandria“. La ‘tabula rasa’ è solo per l’ultima trattativa, “non partiamo da zero, perché in questi mesi abbiamo avuto decine di contatti, alcuni anche piuttosto avanzati, che correttamente, nel momento della firma dell’accordo, abbiamo fermato, comunicando agli interessati che si sta andando verso la chiusura con altri. In questi giorni riprenderemo tutti i colloqui, che riguardano soggetti locali, nazionali, europei e, anche, extraeuropei e ci sono, fra gli interessati, gruppi che hanno già lavorato nel calcio e altri che sono neofiti. Perché – l’avvocato Restano – c’è grande interesse nei confronti nell’Alessandria e grande considerazione per la storia, il blasone, il club e la piazza“.
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Naturalmente c’è la porta aperta anche a chi si dovesse fare avanti adesso. Quali sono i criteri per valutare attentamente una proposta? “La solidità finanziaria, avere cioè le spalle larghe, e garanzie di competenza, progettualità e professionalità nella gestione. Questo per noi conta per definire un accordo, in cui sono previsti passaggi intermedi – aggiunge il legale del presidente – che servono a confermare anche la sussistenza di questi requisiti”. Ciò, dunque, che è mancato nell’ultima operazione e, quindi, l’accordo di 40 giorni va non è più vincolante. “Quando parliamo di solidità finanziaria non è certo per interessi personali: nulla finisce nelle tasche del presidente, la solidità deve garantire nuove risorse nelle casse della società per proseguire l’attività e svilupparla in futuro. Intendiamo risorse per i Grigi, presente e futuro“.
Cosa succede adesso? O, anzi, cosa di fatto è già ripartito? “Resettiamo tutto, come ho detto, e riprendiamo i contatti con i soggetti interessati. Naturalmente una trattativa non si chiude in pochi giorni: all’operazione lavorano professionisti, da parte del venditore e di chi compra. Questi controlli servono, per parte nostra, per tenere lontani dalla società avventurieri e, invece, trattare con chi dà tranquillità per la vita futura dell’Alessandria“. La base dei potenziali compratori resta “ampia. E non è un nuovo inizio, ma una ripartenza, cercando di definire con chi ha risorse per rifornire le casse della società, che permettano di fare investimenti. Il fattore tempo – insiste l’avvocato Restano – è determinante: credo, crediamo, che ci sia un interesse legittimo di chi subentra a farlo in un momento in cui può ancora incidere sulla gestione di questa stagione con scelte di natura tecnica e societaria. Anche perché dal 2 gennaio si apre il mercato“.
Quindi una chiusura entro la fine di dicembre? “Non sono in grado di dare una data precisa, ma proprio per la presenza di trattative già avviate nei mesi scorsi mi sento di essere fiducioso. Da parte della proprietà c’è la volontà di arrivare a una definizione: tutto è pronto per la chiusura”.
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E se, invece, si dovesse andare oltre dicembre e ‘sconfinare’ nelle settimane di mercato? Il presidente farà investimenti per la squadra? “Non è una risposta che mi sento di dare, perché c’è una tifoseria che merita rispetto e ha i nervi scoperti. Posso ribadire ciò che il presidente ha sempre sostenuto: l’impegno a garantire la continuità della società. Di Masi, in questo momento, è al suo posto e continua a fare la sua parte“. C’è una dead line oltre la quale l’attuale proprietà deciderà, se non ci saranno svilippi a breve, di spostare a fine campionato le trattative? “Non c’è una dead line proprio perché, lo ribadisco, il numero di soggetti interessati mi permette, e parlo a titolo personale, di auspicare che una chiusra in poche settiomane sia realistica. Gli impegni che l’attuale proprietà chiede riguardano, insisto, il potenziale finanziario e la capacità progettuale, gestionale e ambientale. C’è anche il progetto sportivo, certo, sul quale, però, chi acquista ha poi libertà di scelta e di sviluppo”.
Sempre deciso, Luca Di Masi, a cedere il 100 per cento? “Questa è la volontà, ma per il bene dell’Alessandria non escludiamo anche la possibilità di valutare strade differenti“.