Danni causati da lupi, bando da 383mila euro per gli allevatori
L'assessore Protopapa: "Questo è il terzo bando per supportare il comparto. Valore complessivo? 585mila euro"
Sempre più presenze nell'Alessandrino. Coabitazione possibile? Se ne parla a Bruxelles
ALESSANDRIA – Il problema dei lupi è sempre di attualità nella nostra provincia, dove continuano gli avvistamenti. Pochi giorni fa, un lettore del ‘Piccolo’ ci ha inviato una foto emblematica: un lupo morto nei pressi del cavalcavia lungo la strada tra Predosa e Sezzadio.
E mentre qui si fanno i conti con gli animali che arrivano in zone a loro inconsuete, a Bruxelles, l’eurodeputato della Lega, Alessandro Panza, ha organizzato un incontro intitolato: ‘Il lupo: rischi e opportunità nella coabitazione dei grandi carnivori’. Scopo: affrontare le tematiche legate al crescente numero di lupi nelle aree montane e rurali europee .
I lupi censiti in questo momento in Europa sono almeno 21.500, “a testimonianza del successo della Direttiva Habitat che trent’anni fa nasceva per proteggerli e in cui sono stati inseriti come specie a rischio. Oggi, dopo trent’anni dall’adozione di questa misura – è stato detto – sono subentrati altri tipi di problemi, come la convivenza con le popolazioni locali, soprattutto per chi svolga attività di allevamento e di pastorizia nelle regioni montane alpine e nelle aree rurali del continente”.
Danni causati da lupi, bando da 383mila euro per gli allevatori
L'assessore Protopapa: "Questo è il terzo bando per supportare il comparto. Valore complessivo? 585mila euro"
“E’ però indispensabile e prioritario – è stato aggiunto – trovare un punto di equilibrio per la gestione del territorio, della biodiversità e per la stessa salvaguardia della razza; non dimentichiamo che la presenza incontrollata del lupo può dar vita al fenomeno dell’ibridazione, che mette a rischio il patrimonio genetico di quel ‘canis lupus’ che è tornato a frequentare le nostre montagne e che potrebbe disperdersi. Quindi, per la stessa salvaguardia del lupo, è importante avere un piano di gestione. Soprattutto serve che la Commissione comprenda che non bisogna intervenire solo a livello europeo ma anche e soprattutto a livello locale. La risposta al problema non è la caccia indiscriminata al lupo, ma affrontare il tema in modo empirico e pragmatico, senza ideologia”.
“In Svizzera – ha commentato Panza – stanno mettendo in campo un piano di gestione del lupo fatto con numeri e concretezza. Questa è la strada da seguire in Europa e in Italia”.