Alessandria si illude, Olbia pareggia dal dischetto
Primo gol tra i professionisti di Gazoul, a inizio ripresa il tocco di mano di Speranza
Abcora un gol su palla inattiva, ma non basta. La squadra non sa finalizzare
ALESSANDRIA – La paura non fa 90. Per i Grigi fa solo 1, il punto che, per il secondo tempo di rischi, forse la peggior frazione in sedici turni, alla fine ha anche guadagnato.
Quando una squadra ha limiti e la classifica non dà forza né tranquillità, le prestazioni ne risentono. Quandi una squadra non ha la capacità di finalizzare, e le uniche reti le segna quasi tutte su palla inattiva, è quasi inevitabile che la classifica sia deficitaria. Non sta meglio l’Olbia, due punti sotto, ma la reazione della ripresa è da squadra più sciolta, oltre che più ‘fisica’.
MARIETTA – Reattivo: un paio di interventi nella prima frazione, in uno sbatte anche la spalla e c’è un po’ di timore, ma si rialza. Sul rigore nulla può, nella ripresa risponde sempre presente per i tiri nello specchio della porta: 6
ROTA – Mobile: soprattutto nel primo tempo, con alcune chiusure efficaci su Biancu e Mordini e immediati tentativi di azionare i compagni. Funziona, almeno nei primi 45′, la cerniera di destra con Lombardi. A volte, però, si complica la vita con giocate un po’ arruffate: 6
BALDI – (dal 39’st) Inserito: una decina di minuti, per aiutare la difesa sulle palle alte, al posto di Rota a carto di energie: ng
CHECCHI – Altalenante: anche per lui la gara è divisa a metà, padrone del ruolo nella prima frazione, anche sulle palle alte, frenato fin quasi a faticare nello spedire la palla fuori dall’area. Nell’azione del vantaggio Gazoul lo anticipa nel colpo di testa vincente: 6
Alessandria si illude, Olbia pareggia dal dischetto
Primo gol tra i professionisti di Gazoul, a inizio ripresa il tocco di mano di Speranza
SINI – Pressato: disinvoltura fino all’intervallo, aperture a testa alta, dal suo piede l’angolo da cui nasce il vantaggio. Nella ripresa è l’unico che prova a tenere la squadra più alta. Qualche sbavatura quando va sotto pressione nel duello con Contini:6
NUNZELLA – Affannato: qualche segnale nel primo tempo quando, comunque, riesce a percorrere la fascia in accelerazione e in un caso, grazie a un rimpallo, Gelmi si salva sul suo taglio in area. Nella ripresa, invece, sale poco e spesso sparacchia palloni in tribuna nella metacampo d’attacco dei sardi: 5.5
SPERANZA – Ingenuo: sarà anche vero che l’Olbia prova gli schemi anche sul calcio d’inizio, ma il braccia un po’ largo in area e la mano che tocca il pallone sono una ingenutià enorme, sotto gli occhi dell’arbitro. Rigore sacrosanto, che complica la sua partita e quella di tutti i compagni: 5.5
La 'zona calda' è affollata: cinque squadre in due punti
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NICHETTI – Solido: come già a Fiorenzuola, diventa spesso l’ultima diga prima dell’area e con atteggiamento più da difensore che da mediano, si abbassa e spesso chiude e porta via palloni insidiosi. Il tiro, però, proprio non funziona: 6
LOMBARDI – Propositivo: una buona gara in costruzione, ma anche in copertura, a recuperare palloni. Legge il gioco dell’Olbia con un secondo di anticipo e questo lo rende più incisivo, anche se, alla distanza, un po’ cala: 6.5
GHIOZZI – (dal 27’st) Limitato: come sempre tanta buona volontà, ma il duello con Travaglini è, spesso impari per fisicità e l’esterno grigio finisce per smarrirsi: ng
GALEANDRO – Determinato: la voglia è tanta, la concretezza un po’ (non poco) meno. E se nel primo tempo l’errore al 42′ è un concorso di colpa tra lui e Martignago, il pallone alzato sulla traversa, nella ripresa, quando è tutto solo in area, è la fotografia di quel peso offensivo che non c’è: 5.5
NEPI – (dal 44’st) Briciole: si scalda per un tempo, gioca 4 minuti: ng
GAZOUL – Sicuro: non era facile cancellare il goil mancato nel recupero a Fiorenzuola. Lui lo fa, con una rete bella per scelta di tempo, esecuzione e potenza nel colpo di testa. C’è ancora tanto da lavorare, ma c’è una base per farlo: 6.5
PELLEGRINI – (dal 44’st) Scampolo: anche per lui pochi minuti: ng
MARTIGNANO – Incompleto: manca sempre qualcosa per essere ciò che anche lui vorrebbe. A volte troppo ostinato a tenere palla, nel primo tempo basterebbe un passaggio un metro più indietro a Galeandro per il tocco del raddoppio. Il più pericoloso nella ripresa, ma Gelmi gli dice due volte no: 5.5
RIZZO (dal 39’st) Non incisivo: quasi non si nota, a parte una progressione finita sui piedi degli avversari. Ma anche per lui il tempo è poco: ng