“Non ci può essere mobilità sostenibile senza sicurezza”
ALESSANDRIA – Quando parla di suo fratello Michele, campione di ciclismo, morto dopo essere stato investito in allenamento, Marco Scarponi dice “è stato ucciso. Incidente è un termine che non esprime tutto quanto succede quando uno perde la vita perché altri non rispettano le regole: il ciclista, il motociclista, il pedone, l’automobilista è, anche, un padre, o una madre di famiglia, è un figlio, un fratello, un nonno, uno zio. C’è la sfera degli affetti che sfugge”.
Un modo diverso di vivere la strada, “che deve essere delle persone“: uno degli obiettivi che la Fondazione Michele Scarponi ha, fin dalla sua creazione, “con mia sorella ci siamo detti che l’eredità di Michele poteva proseguire in questo modo”. Andando nelle scuole, come Marco Scarponi ha fatto in occasione del quinto anniversario di AcdB Museo: incontri con gli studenti di Volta e Saluzzo – Plana, e, anche, con i cittadini, iniziative organizzate da AcdB, Riprendiamoci Alessandria, Fiab, Sine Limes, Museo dei Campionissimi, Fondazione Acos per la cultura. “Non ci può essere mobilità sostenibile senza sicurezza” il pensiero di Marco, che ha ricevuto in dono la maglia de LaMitica, edizione speciale realizzata per il centenario della nascita di Coppi. “L’accoglienza di Alessandria mi ha commosso: tornerò, per portare qui i nostri progetti”.