Acqui – Genova, la battaglia sui fondi Pnrr prosegue
Pressione per far modificare le indicazioni fornite da RFI per i fondi sbloccati la primavera scorsa
OVADA – Un tavolo tecnico, da convocare nelle prossime settimane, per discutere dei fondi messi a disposizione dal Pnrr per potenziare l’Acqui – Genova. Sono tornati da Torino con quella che è più di una promessa i vertici del Comitato Trasporti Valli Orba e Stura e il sindaco Paolo Lantero. A evocare la prospettiva è stato l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi che sull’argomento ha assicurato di essersi già confrontato con l’omologo ligure Augusto Sertori (sostituto di Gianni Berrino volato a Roma, ndr) che ha la competenza diretta sulla tratta.
Prospettiva incerta
La mobilitazione dei pendolari continua. La richiesta è quella di modificare l’indicazione, già elaborata da RFI, sulla destinazione d’uso di 87 milioni di euro sbloccati la scorsa primavera. Chiedono il ritorno del doppio binario nelle stazioni di interscambio i viaggiatori. L’azienda invece, oltre al superamento della storica frana di Mele, si è impegnata per manutenzione e un piano di ammodernamento delle stazioni sulla linea. Una prospettiva che non entusiasma chi tutti i giorni fa i conti, nel migliore dei casi, con tempi di percorrenza non in linea con un paese civile. Anche l’onorevole Federico Fornaro, nell’ambito dell’assemblea della Loggia di San Sebastiano di fine settembre, aveva annunciato un’interrogazione già depositata e in attesa di essere discussa. «Da Rfi – dicono i pendolari – non è mai arrivata una risposta. Per questo chiediamo alle regioni di perorare la nostra causa». «L’Acqui – Genova – avrebbe risposto Gabusi – è di competenza ligure ma ha un’importanza fondamentale nell’area del Sud Piemonte nella quale è collocata. Siamo in prima linea affinché gli investimenti programmati possano essere i migliori per un servizio moderno».