“Ero un esattore, ora mi batto per i diritti dei consumatori”
Massimo Antonucci, fondatore di Act Consumatori, è anche promotore della petizione per la riapertura delle Terme
ACQUI TERME – «In tanti anni di lavoro ho potuto constatare personalmente i metodi che gli istituti bancari sono soliti utilizzare nei confronti dei debitori. Metodi a volte al limite della violenza psicologica. A un certo punto mi sono detto: “Basta, devo fare qualcosa”». Massimo Antonucci, presidente dell’associazione Act Consumatori, racconta così il momento in cui è passato “dall’altra parte della barricata”: da esattore domiciliare a paladino dei diritti dei cittadini.
«Nel 2017, con la collaborazione di commercialisti, consulenti del lavoro, tributaristi e avvocati, ho iniziato in forma autonoma a offrire tutela legale e fiscale a quei cittadini che per vari motivi non riuscivano a far fronte alle proprie insolvenze. Nel 2020, poi, sull’onda delle pratiche burocratiche necessarie alla richiesta dei rimborsi e dei ristori Covid ho iscritto l’associazione all’Agenzia delle Entrate». Nasce, quindi, Act Consumatori, «la prima associazione di consulenti a tutela del cittadino e delle aziende che svolge ogni sua attività in modalità telematica e senza scopo di lucro». Act ha la propria sede legale a Vado Ligure, uno sportello aperto al pubblico ad Acqui Terme in piazza San Guido 6 e opera su tutto il territorio nazionale.
La petizione ‘pro Terme’
Pur avendo vissuto per anni fuori regione, Massimo Antonucci è un acquese doc, «e di conseguenza ho sempre percepito tutta la questione Terme come una faccenda che mi riguardava molto da vicino». Tanto da decidere di dare il via a una raccolta firme per la tutela dei diritto alla salute e per la riapertura dello stabilimento dell’ex Hotel Regina, «l’unico tra gli impianti di proprietà della famiglia Pater che grazie alle proprietà dell’acqua sulfurea termale è in grado di garantire un’ampia gamma di cure necessarie per determinate patologie». Antonucci ha deciso di “metterci la faccia” andando a studiare bilanci aziendali e atti formali, «e dopo un’analisi molto approfondita ho presentato un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. Da lì l’idea della petizione».
Con l’ultima giornata di raccolta firme, domenica 20, sono state raccolte in tutto più di 2.500 adesioni, e presto verranno inviate alla Regione, «che a questo punto dovrà assolutamente ascoltarci, dandoci anche delle risposte concrete».
In questi ultimi mesi l’attività di Act si sta concentrando soprattutto sull’analisi delle bollette e delle cartelle di Equitalia: «È un momento davvero complicato su questo fronte. I consumatori – conclude Antonucci – devono capire che esistono leggi per contrastare l’azione vessatoria dell’Agenzia delle Entrate, e contributi a fondo perduto da cui attingere per poter saldare i propri contenziosi».