Botteon (Fdi) critica Francia e Macron sull’immigrazione: «Ipocriti»
Dura invettiva del capogruppo di Fratelli d'Italia a Casale
CASALE – Fabio Botteon, da pochi mesi capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Casale, interviene sui temi dell’attualità politica internazionale e in particolare migratoria.
«In questi ultimi giorni abbiamo assistito fra Cop 27 e G 20 a numerosi incontri bilaterali fra le primarie potenze mondiali. La delegazione italiana capeggiata dal primo ministro Giorgia Meloni ha a sua volta incontrato numerose delegazioni presenti, che hanno conosciuto di persona il nostro primo ministro, e riconosciuto la piena adesione alla Nato e alle sue politiche di difesa e investimenti in sicurezza militare, oltre che assistenza al popolo Ucraino» introduce il casalese.
«Quello che però ha segnato molto di più il dibattito politico interno ed europeo è invece la gestione della ‘questione’ migratoria fra la nostra nazione e la Francia. Ed è qui che l’ipocrisia di chi ci chiede di accogliere si scontra con la propria politica interna che, per arginare il consenso del Front National, e soprattutto della sua leader Le Pen, sistematicamente respinge alle frontiere di Ventimiglia e Bardonecchia quei migranti che vogliono raggiungere o semplicemente passare per il suolo francese. Macron riconfermato alla guida della Francia ha perso la maggioranza nel parlamento francese, che con l’affermazione del Front National ha un contraltare importante in casa da gestire, di conseguenza la questione migranti è fondamentale per mantenersi in equilibrio, e su questo Macron ha gatte da pelare importantissime» sottolinea Botteon.
Un attacco deciso per il ‘Fratello d’Italia’: «Quella stessa Francia che però ha tutt’altri trascorsi coloniali rispetto a noi, e che ancora oggi gestisce tramite politiche influenti su quelli stessi stati africani anche, e grazie, col tramite del Franco Cfa, cosa già ampiamente denunciata qualche anno fa dalla leader di Fratelli d’Italia. Il loro multiculturalismo, molto più avanzato anche nel tessuto sociale, e testimoniato con grande spessore nelle selezioni nazionali dei principali sport di squadra, rugby, basket, calcio, si scontra frontalmente con la loro decisione di non accogliere ancora, e forse mai più, quei migranti che rischiano costante la vita nelle acque del Mediterraneo, che invece chiedono siano accolti senza se e senza ma dall’Italia che in questi anni ha sempre fatto la sua parte. Ipocriti quindi, ipocriti fantastici direi, che in terra francese antepongono, loro certamente, stretti pensieri politici per rimanere in vetta, piuttosto che ragionare seriamente su quanto necessario non solo alla ridistribuzione ma soprattutto alle necessità della terra africana».
«’Anche non emigrare è un diritto’ così sanciva Benedetto XVI, e per far sì che questo avvenga c’è un dovere sociale inprenscindibile che richiama l’Europa ad aiutare le nazioni africane in termini di sviluppo: lavorativo, sociale, sanitario, educativo; abbandonare l’ottica del mantenersi su di uno scalino superiore e far crescere quei popoli che da sempre sono stati e sono sfruttati in un’ottica imperialista che per mantenersi tale deve mantenere loro spogli del progresso su più fronti» spiega.