Deambrogio contro il ministro dell’Istruzione Valditara
Il segretario regionale di Rifondazione Comunista sull'anniversario della caduta del muro di Berlino
ROMA – In occasione della ricorrenza della caduta del Muro di Berlino il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha inviato una lettera a insegnati e studenti «ricolma di invettive contro il comunismo»: è questo il punto di partenza dell’invettiva del segretario regionale di Rifondazione Comunista ed esponente di Unione Popolare Alberto Deambrogio.
«Si tratta di parole francamente ignobili – continua – ma non mi illudo e so bene che siamo semplicemente all’ennesimo salto di qualità di una strategia di lungo periodo, volta all’egemonia culturale attraverso l’uso pubblico della storia. Questa volta il fatto è particolarmente grave perché si intende espropriare dall’alto la storia del suo orizzonte di senso, trasformandola in uno strumento di propaganda.
Il macroscopico approdo torsivo si compie nel paragone tra un comunismo portatore esclusivo di incubi, annientamento delle
libertà, persecuzioni, povertà, morte e una liberaldemocrazia come unico ordine politico e sociale in grado di dare garanzie di umanità, giustizia, libertà, verità. C’è davvero da pizzicarsi. Caduto il Muro i cosiddetti liberaldemocratici si sono subito dati da fare per costruirne molti altri. Finita la guerra fredda ne hanno provocate altre e lo hanno fatto tra mille inganni. Per quanto riguarda gli sbandierati valori di giustizia e umanità bisognerebbe tendere l’orecchio alla voce di milioni di poveri, di nuovi schiavisalariati che abitano l’Italia e l’Europa. Bisognerebbe volgere lo sguardo alle migliaia di persone lasciate morire nel mar Mediterraneo».
Prosegue il casalese: «Continuiamo a dirci ‘comunisti’ proprio perché siamo in grado di riconoscere la complessità del movimento storico che sta sotto questo nome, le sue tragedie e i suoi orrori. Sappiamo però che il comunismo di Marx,
Luxemburg, Gramsci e di tante generazioni che hanno lottato per la giustizia e la libertà è quanto di più lontano dalle caricature propagandistiche degli anticomunisti di turno. Anticomunisti che disprezzano i valori della resistenza antifascista».
«Confido molto – conclude – nelle capacità di reazione critica degli insegnati e dei loro studenti. Davanti a loro sta un mondo in fiamme in cui è posta a rischio persino l’esistenza della razza umana. Ecco, più che mai dunque si pone lanecessità di tirare il freno, di andare da un’altra parte, cosa che Valditara esclude radicalmente. A lui consiglio la lettura delle parole di un grande intellettuale italiano, Franco Fortini, che nel 1989 scrisse del comunismo come ‘la possibilità che il maggior numero di esseri umani viva in una contraddizione diversa da quella odierna’ . Non la fine di tutte le contraddizioni, ma una condizione umana più avanzata in grado di promuovere poteri e qualità di ogni singola esistenza».